PD e UDC sollevano
la questione pregiudiziale di incostituzionalità della norma introdotta
dal Senato su emendamento della Lega che rivendica il blocco dei
trasferimenti, ad eccezione dei ricorrenti. Onore all’Anief per aver
promosso una class action ante litteram e aver tutelato i propri
iscritti e le norme della Costituzione.
Il sottosegretario sen. Viceconte con una risposta sintetica quanto
aleatoria ribadisce che è allo studio del Miur e dei Sindacati la
modalità di applicazione della sentenza della corte costituzionale. I
deputati on. Russo (Pd) e Santolini (Udc) si sono dichiarati
insoddisfatti, amareggiati, irati ed hanno chiesto di coinvolgere la
VII Commissione della Camera nella discussione di una soluzione
condivisa che rechi giustizia non soltanto ai ricorrenti ma anche a
tutti gli altri docenti.
Nel frattempo, a differenza di quanto interpretato dallo Snals e dalla
Cisl che pure apre all’ipotesi di un nuovo sistema di reclutamento, la
Lega (artefice dell’emendamento al mille proroghe) rivendica il merito
di aver impedito per il prossimo aggiornamento il trasferimento dei
docenti meridionali nelle graduatorie del Nord del Paese, fatti salvi,
ovviamente, i diritti dei ricorrenti al Tar Lazio e al Presidente della
Repubblica, tutelati dalla recente sentenza della
consulta.
Anief ribadisce la richiesta dell’approvazione di un emendamento,
durante la discussione presso la Camera dei Deputati, che rispetti la
sentenza della corte costituzionale e i diritti dei precari, e dichiara
la netta opposizione a nuove ipotesi di reclutamento che superino le
attuali graduatorie non ancora esaurite. I precari non devono esser
valutati nuovamente ma soltanto assunti.(da Anief)
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