Continua a destare
polemiche la sentenza 41/2011 della Consulta, che ha decretato
incostituzionale la decisione del Miur di collocare nell'ultimo biennio
in fondo alle graduatorie tutti i docenti precari della scuola che
hanno chiesto trasferimento: oggi il sindacato Anief, che ha avviato la
maggior parte di circa 15mila ricorsi accolti dalla Corte
Costituzionale, ha sottolineato che il tentativo della maggioranza di
vanificare la sentenza, approvando un emendamento leghista al decreto
Milleproroghe per 'congelare' le graduatorie fino al 31 agosto 2012,
sarebbe altrettanto impugnabile. "Per il nostro ordinamento - ha detto
Marcello Pacifico, presidente Anief - bisogna accedere alla pubblica
amministrazione per merito e non anzianità di iscrizione in
graduatorie, mentre devono essere rimossi tutti gli ostacoli alla
libera circolazione dei
lavoratori.
Un rinvio delle graduatorie, al netto degli inserimenti a pettine dei
ricorrenti, sarebbe, ancora una volta illegittimo". Il leader
dell'Anief ha colto l'occasione per rivolgersi polemicamente agli altri
sindacati, che nei giorni scorsi hanno specificato che il ricorso al
sistema delle 'code' è stato messo in atto anche dai governi del
centro-sinistra, anche durante l'ultima legislatura Prodi: "poco
importa - sostiene Pacifico - chi abbia partorito o sposato le code
nelle graduatorie del personale docente. L'importante è conoscere gli
articoli della nostra Costituzione e la normativa nazionale ed
europea". Il rappresentante degli educatori in formazione ha anche
chiesto "ai grandi sindacalisti di porre attenzione anche alla
normativa comunitaria, perché è incredibile che rivendichi la tutela
dei precari chi per dieci anni non ha rivendicato la corretta
osservazione di un decreto legislativo (368/01) che (TMNews)