Con l’approvazione
della Legge Gelmini prende avvio la difficile fase di ridisegno degli
statuti degli Atenei in un contesto di crescente riduzione dei
finanziamenti. La ripartizione del FFO, con oltre un anno di ritardo,
ha evidenziato la perdita di risorse per l’intero sistema universitario
di un ulteriore 4%. Restano, peraltro, confermati i tagli previsti per
il prossimo triennio dalla Legge 221/2010.La linea politica del
Governo, che non condividiamo,penalizza gravemente gli Atenei siciliani
con ricadute negative sulla qualità dell’offerta didattica e della
ricerca scientifica.
L’avvio di una intensa fase di riorganizzazione degli Statuti degli
Atenei è un passaggio importante che deve essere vissuto come un
effettivo momento fondativo, capace di ridare vigore agli strumenti di
autogoverno della comunità universitaria e consolidarne il carattere
democratico.
Questa, a nostro parere, è la sfida di oggi per tutta la comunità
universitaria:
fare di questo passaggio una opportunità di rinnovamento, di
qualificazione e di riforma democratica del sistema. I movimenti di
questi mesi, animati in particolare dagli studenti e dai ricercatori ma
in grado di coinvolgere tutte le componenti dell’università, hanno
promosso ipotesi alternative di riforma fondate su una dimensione
democratica partecipativa e pubblica dell’Università.
Per questa ragione auspichiamo che il processo di definizione dei nuovi
Statuti si sviluppi con trasparenza, con forme appropriate di
partecipazione e che, pertanto, le modifiche agli Statuti siano
l’espressione della convinta adesione della maggioranza delle diverse
componenti ad un progetto “culturale“ che caratterizzi le Università
nella loro piena e autentica autonomia.
La composizione delle “Commissioni Statuto”, alle quali verrà demandato
l’onere di definire i molteplici regolamenti di Ateneo previsti dalla
Legge, dovrebbe dare uno spazio adeguato in tutti gli Organi di
autogoverno, a tutte le componenti universitarie così da
renderle egualmente partecipi. In questo modo potranno dare il loro
contributo, oltre ai docenti, i ricercatori strutturati e precari, gli
studenti che in questi mesi hanno condotto una importante lotta a
difesa dell’Università pubblica, il personale contrattualizzato che
regge
in maniera decisiva le molteplici attività degli Atenei.
Per questa ragione, nella qualità di Presidente del Coordinamento dei
Rettori delle Università Siciliane (CRUS) chiediamo un Suo autorevole
intervento per perseguire questi obiettivi.
Riteniamo, altresì, che in una fase economico-sociale cosi complessa
sia necessario un confronto sul sistema universitario regionale quale
motore per lo sviluppo locale e la valorizzazione delle risorse
culturali; sulla sua sostenibilità finanziaria, sulle sedi decentrate,
sul diritto allo studio, sulla qualità dell’offerta formativa. Alla
luce di quanto sin qui esposto Le chiediamo , pertanto,la convocazione
di un apposito incontro.
In attesa di un Suo riscontro cogliamo l’occasione per porgere cordiali
saluti
Mariella Maggio - Giusto Scozzaro
redazione@aetnanet.org