Una dura presa di
posizione, un cammino verso la mobilitazione generale che a questo
punto per le organizzazioni del pubblico impiego della Cgil appare come
un passaggio quasi obbligato. È quello che è emerso ieri durante la
riunione congiunta delle segreterie nazionali della funzione pubblica e
della federazione dei lavoratori della conoscenza (Fp Cgil e Flc Cgil),
convocata venerdì in seguito all’accordo separato sugli statali siglato
dalle organizzazioni di categoria facenti parte di Cisl, Uil e Ugl,
mentre i rappresentanti di Corso Italia avevano abbandonato il tavolo.
«Fp Cgil e Flc Cgil - si legge nella nota congiunta -, valutati gli
effetti dell'accordo separato del 4 febbraio sulla produttività nella
pubblica amministrazione, hanno deciso di sottoporre ai rispettivi
organismi dirigenti, la proposta di mobilitazione delle due categorie,
non escludendo di arrivare alla proclamazione dello sciopero generale
delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici». Subito dopo la firma
dell’intesa il segretario generale Susanna Camusso aveva parlato di
«una presa in giro per i
lavoratori»,
mentre l’operato di Cisl e Uil «è un sostegno al governo nelle
code velenose della sua esistenza ». del resto, l’accordo recepisce il
blocco della contrattazione deciso con la manovra dell'estate del 2010
(niente aumenti nazionali fino a tutto il 2013), mentre la parte
accessoria del salario potrà essere incrementata solo sulla base delle
risorse aggiuntive che arriveranno dai risparmi delle singole
amministrazioni. Insomma, se pure riusciranno ad essere salvaguardati i
salari nominali, il potere d'acquisto delle retribuzioni dei lavoratori
pubblici diminuirà inevitabilmente per effetto dell'inflazione che si
determinerà in questi anni.
GIUDIZIO DURISSIMO «Nella riunione congiunta - ha dichiarato Mimmo
Pantaleo, segretario della Flc Cgil - abbiamo parlato delle iniziative
da intraprendere dopo la firma dell’intesa separata, e fra queste c’è
anche uno sciopero generale, una risposta appropriata di fronte ad
un’intesa che di fatto cancella il contratto nazionale e non fornisce
alcuna risposta ai lavoratori precari. Entroun paio di giorni saremo in
grado di definirne le modalità ». Alla base di tutto, naturalmente, c’è
il giudizio durissimo sulla sostanza dell’accordo: «Siamo di fronte a
due organizzazioni sindacali, la Cisl e la Uil, che stanno appoggiando
l’operato di un governo che di fatto agisce contro il mondo del lavoro
con una serie di provvedimenti che stanno distruggendo le fondamenta
del welfare nel nostro Paese». (da L'Unità di Marco
Ventimiglia)
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