Ansia
a pieno regime per centinaia di migliaia di famiglie alle prese con le
iscrizioni scolastiche. Ai genitori non sfugge affatto che una croce in
più o in meno può mettere in forse tre e anche cinque anni di serenità
familiare. Tra le eventualità più temute svettano nell’ordine: un
insegnante troppo severo, un tempo scuola che non collima con le
esigenze lavorative della famiglia e un edificio scolastico
difficilmente raggiungibile. Ecco allora una guida dettagliata che
viene dall’esperienza dei genitori dell’A.Ge. Toscana e dal servizio di
consulenza gratuita che l’Associazione svolge ormai da numerosi anni.
“Per una buona scelta può aiutare molto il passaparola fra genitori
–dichiara la presidente regionale Rita Manzani Di Goro- ma è anche
necessario ascoltare bene le indicazioni fornite dalla scuola e
riflettere attentamente sulla scelta che si va a fare”.
La prima decisione riguarda il modello orario: tempo corto o tempo
lungo? Bisognerebbe pensare in primo luogo al bambino, ma di fatto
occorre confrontarsi con l’effettiva presenza di adulti che possano
prendersi cura di lui all’uscita dalla scuola. E non va dimenticato che
nella primaria il tempo pieno (40 ore) è rimasto una scuola di tutto
rispetto, in confronto agli altri orari (24-27-30 ore) che anche a
causa dei tagli agli organici vedono una girandola di insegnanti
alternarsi nelle classi.
Per l’infanzia è da privilegiare l’iscrizione a 40 ore, soprattutto se
la scuola è dotata di spazi per far riposare i più piccini dopo pranzo.
Si sconsiglia invece il tempo prolungato fino a 50 ore, perché in quel
caso vanno a sparire completamente le ore di compresenza degli
insegnanti e non c’è più tempo per star dietro ai più piccoli oppure
per fare interventi differenziati nelle sezioni che accolgono bambini
di età e grado di maturazione diversi.
L’anticipo delle iscrizioni, previsto per i bambini che compiono 3 o 6
anni entro il 30 aprile 2012, è in genere da sconsigliare, perché non è
detto che un bimbo vispo e intelligente sia emotivamente maturo per
questo passaggio anticipato. A quella età un anno di differenza
rispetto ai compagni di classe vuol dire molto e a ben guardare si
rischia di rubare un anno di infanzia ai nostri figli con la
prospettiva di farli diventare dei disoccupati un anno prima.
“I genitori hanno diritto di scegliere fra tutte le possibili opzioni
–prosegue Di Goro- senza limitazioni da parte della scuola, che non può
decidere a priori di puntare solo su alcune, scoraggiando la scelta di
altre. Il nostro consiglio comunque è quello di dare una sola
preferenza, perché altrimenti la scuola può legittimamente assegnarci
un tempo scuola che risulta essere la nostra seconda, terza o anche
quarta scelta”.
Prima dell’inizio delle iscrizioni il consiglio di circolo/istituto
deve deliberare i criteri di accoglimento delle domande di iscrizioni
alle quali il Dirigente scolastico si deve attenere per non superare il
numero massimo di alunni che possono essere accolti in base agli spazi
nelle aule e alle strutture disponibili (palestre, laboratori ecc.),
stabilendo i criteri di precedenza per l’accoglimento delle domande e
l’articolazione del tempo scuola su 5 o 6 giorni. Patti chiari e
amicizia lunga, insomma, perché non si può scegliere al buio.
Anche questo comunque non basta, perché per sapere come sarà articolata
la classe di nostro figlio occorre conoscere cosa ha scelto la
maggioranza dei genitori e se la dotazione di organico sarà adeguata
alle richieste: la scuola anzi ha il dovere di avvertire le famiglie
che le domande saranno accolte solo a determinate condizioni. È giusto
sapere che il Ministero garantisce una dotazione di insegnanti di
scuola primaria di 27 ore per classe e di 40 ore per il solo tempo
pieno già esistente, per cui ci potranno essere difficoltà a costituire
una classe a 30 ore o una nuova prima a tempo pieno. Le classi che già
funzionano a 30 o 33 ore hanno invece diritto a completare il ciclo con
il tempo scuola assegnato in precedenza.
I genitori hanno anche diritto di sapere che per costituire una classe
a 24 ore occorrono 15 domande concordi. Visto che una classe può
arrivare al massimo a 27 alunni ciò significa che le altre famiglie si
dovranno eventualmente adattare. Lo stesso vale per la scuola
dell’infanzia, con l’avvertenza che per costituire una classe occorrono
18 domande e che il numero massimo di alunni può arrivare a 29.
Specialmente nei piccoli centri sarebbe opportuno che i genitori
concordassero quale scelta effettuare, in modo da garantire meglio
tutti e non affidarsi alla lotteria degli accomodamenti finali. Nei
centri più grandi attenzione alla ripartizione fra singoli plessi,
perché alla fine il dirigente avrà la necessità di far quadrare
domande, aule e organici e capita spesso che qualcuno rimanga
sacrificato nelle sue aspettative.
La richiesta è spesso superiore alla disponibilità di posti e allora
molte scuole per graduare le domande in eccesso fanno riferimento alla
residenza del bambino. Questo può costituire un elemento di precedenza
oppure un punteggio aggiuntivo; si può anche fare riferimento allo
stradario comunale come pure al luogo di lavoro dei genitori, alla
presenza dei nonni e al domicilio.
Attenzione dunque ai criteri stabiliti dal consiglio di
circolo/istituto per le liste di attesa, ai punteggi e alle priorità,
con l’avvertenza che la delibera deve essere adottata prima dell’inizio
delle iscrizioni e che tutti i requisiti debbono essere posseduti e
documentati entro la data di chiusura, e cioè il 12 febbraio 2011.
Questa scadenza è tassativa: le domande presentate successivamente non
possono essere accolte per la scuola dell’infanzia e vengono poste in
coda a tutte le altre negli altri ordini di scuola.
L’iscrizione alla scuola media e superiore è effettuata presso la
scuola attualmente frequentata, che provvederà all’inoltro delle
domande. La domanda va presentata per una sola scuola, ma attenzione
perché, come recita la circolare 101/2010, “Non sempre la domanda di
iscrizione può trovare accoglimento. La indisponibilità di posti, di
servizi e di strutture può infatti ostacolare la soddisfazione delle
richieste”, per cui il dirigente scolastico può contattare gli esclusi
e concordare con loro il trasferimento ad altra scuola.
Solo per la scuola superiore si possono indicare in subordine uno o due
istituti di proprio gradimento e in mancanza di posti il preside
ricevente provvederà al successivo inoltro delle domande in eccedenza.
Per le classi intermedie e all’interno dello stesso istituto
comprensivo è prevista l’iscrizione d’ufficio, con obbligo di versare
la quota assicurativa e, negli ultimi due anni di scuola superiore, il
contributo richiesto.
Dall’infanzia fino alla terza superiore il contributo è volontario e
consigliato, a patto che la scuola lo utilizzi per aumentare la qualità
dell’offerta formativa e rendiconti ai genitori le modalità di
utilizzo. Da non dimenticare che tasse e contributi scolastici sono
detraibili dalla dichiarazione dei redditi dei genitori.
I moduli per le iscrizioni devono essere disponibili sui siti internet
delle scuole che ne sono dotate.
Un capitolo apposito per gli alunni portatori di handicap. Il DPR
81/2009 stabilisce che le classi che li accolgono “sono costituite di
norma con non più di 20 alunni, purché sia esplicitata e motivata la
necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze
formative degli alunni disabili e purché il progetto articolato di
integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie
adottate”. È necessario dunque che tutta la documentazione sia in
regola entro i tempi previsti e che il dirigente faccia un’accurata
relazione circa la necessità di mantenere il numero degli alunni entro
un certo limite. Questo può influire molto sul numero e la tipologia
delle classi che si vanno a formare.
Dalla circolare sulle iscrizioni per l’a.s. 2011/12 ancora un paio di
indicazioni utili per i genitori: il nulla osta al trasferimento in
corso d’anno è un diritto e non può essere in alcun modo negato o
ritardato da parte della scuola di appartenenza.
Quanto all’insegnamento della religione cattolica, la domanda va
presentata solo all’inizio di ogni ciclo di istruzione e la scelta può
essere modificata anno per anno entro il termine delle iscrizioni. La
scelta delle attività alternative invece può essere effettuata entro
l’inizio del nuovo anno scolastico.
“Anche per le scuole medie valgono i criteri già indicati –aggiunge
Jachen Gaudenz, presidente dell’A.Ge. Arcipelago Toscano - L'importante
è operare una sola scelta e non barrare anche le alternative,
altrimenti vi è una discrezionalità nella scuola ad operare delle
scelte contro cui non è possibile opporsi. Importante è che le attività
pomeridiane siano di effettivo recupero o approfondimento con specifici
progetti e non una prosecuzione delle lezioni curricolari mattutine”.
“Diversa è la situazione per le scuole superiori. Il più delle volte
c’è mancanza di comunicazione tra i genitori degli alunni che già
frequentano il corso superiore e quelli che hanno i figli in terza
media, per cui si lascia solo alla scuola la promozione dell'istituto,
che non sempre è rappresentato fedelmente. A volte vengono mostrati
aspetti della scuola, come ad esempio laboratori o attività
complementari, corsi di recupero e valorizzazione delle
eccellenze di cui i ragazzi non potranno poi usufruire”.
“Le iscrizioni avvengono spesso sulla base della simpatia ispirata
dall'Istituto durante l'orientamento, dai compagni, da esigenze
familiari anziché privilegiando le attitudini e le indicazioni dei
docenti –conclude Gaudenz- Purtroppo effettuare le iscrizioni a
febbraio, se da una parte è utile per programmare le cattedre e le
strutture per l'anno successivo, dall'altra è troppo precoce per far
manifestare all'alunno un interesse che lo condizionerà per il
successivo quinquennio. È quindi necessario che i genitori si
confrontino e chiedano fin d'ora una copia del Pof relativo all'anno di
iscrizione del proprio figlio per verificare la proposta della scuola,
e che durante l'anno pretendano il rispetto di quanto indicato. Il
Piano dell’offerta formativa è un vero e proprio contratto fra scuola e
famiglie e come tale va rispettato”.
Per approfondimenti: www.agetoscana.it, agetoscana@age.it – 328 8424375.
(Age-Toscana)
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