L’autunno
caldo degli studenti non è finito e lo si vede da questo primo momento
di mobilitazione dopo le vacanze natalizie. Sono circa 30 mila gli
studenti medi e universitari che sono scesi oggi nelle piazze di tutta
Italia per stare al fianco dei lavoratori della Fiom-CGIL per una
battaglia di democrazia, di diritti fondamentali, di futuro, di dignità
dei lavoratori e degli studenti.
In un periodo in cui ci sono sessioni di esami, lauree, e dopo
l’approvazione della legge Gelmini la partecipazione studentesca non
era scontata.
“Sta pagando il lavoro che si sta facendo in molti atenei – dicono
Giorgio Paterna dell’Unione degli Universitari e Sofia Sabatino della
Rete degli Studenti – con le assemblee per spiegare come fermeremo la
deriva privatistica dell’Università e per discutere di come si
somiglino le idee di Marchionne e della Gelmini.”
Gli studenti di oggi sono per la prima volta la generazione con meno
prospettive rispetto a quelle passate, la generazione di chi sa
che avere una laurea non significa trovare lavoro, di chi non può
progettare il proprio futuro, di chi è costretto a fuggire all’estero
per poter esprimere il proprio talento e per essere
valorizzato. Alla scelta, o meglio al ricatto, tra un futuro
precario o la fuga all’estero gli studenti stiamo dicendo no, non
vogliamo fuggire. Ci stanno togliendo anche il diritto allo studio, ma
il futuro è nostro, è nel nostro Paese.
Gli studenti, dopo la partecipazione di oggi, continueranno con il
percorso intrapreso di assemblee nelle scuole e negli Atenei per
affiancare gli studenti ai lavoratori per superare la guerra tra poveri
a cui ci sta portando Berlusconi, perché se qualcuno è disposto a
“piegarsi” ad di fronte al Premier per avere un futuro questi non sono
di certo gli studenti, perché non è la nostra cultura, perché anche i
nostri diritti come quelli dei lavoratori non sono ricattabili.
Giorgio Paterna
Coordinatore Nazionale Unione degli
Universitari - sindacato studentesco
g.paterna@gmail.com