Il taglio,
programmato nella finanziaria triennale del 2008 come terza trance,
sarà di 20mila posti: solo così, non assumendo i giovani, il Governo
finanzierà la progressione di carriera del personale in servizio.
Con ciò si sarà centrato l’obiettivo di un risparmio, nel triennio, di
otto miliardi di euro. Ma per riconoscere la progressione di carriera
in busta paga, il ministro Tremonti, come San Tommaso, vuol vedere e
toccare con mano. I risparmi per il 2010 sono stati certificati, e
dunque ha riconosciuto gli scatti al personale che nell’anno 2010 ha
maturato la progressione di carriera; invece, osservando i cedolini di
gennaio 2011 si nota che, a chi con questo mese di gennaio avrebbe
avuto diritto al riconoscimento, Tremonti ha congelato il passaggio al
gradone stipendiale
successivo.
L’Anief si ribella, con una dura presa di posizione del
presidente Marcello Pacifico; altri sindacati, invece, si contentano
della promessa secondo cui la progressione si avrà in seguito alla
certificazione delle risorse risparmiate nel 2011 e 2012. C’è da notare
che, in atto, vige il blocco della progressione stipendiale in tutto il
pubblico impiego salvo che nel comparto Scuola, fino a tutto il 2012.
Di nuovi contratti neanche a parlarne, ovunque. Anief (da
Anief)
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