Scoprono il sesso
molto prima rispetto alle generazioni precedenti (a 13 anni per una
ragazza su cinque) e soprattutto la loro conoscenza dei delle malattie
sessualmente trasmissibili, dei rischi e delle precauzioni è veramente
bassa.
Ignoranza E' quanto emerge da un'indagine dell’Osservatorio O.N.Da su
un campione di 1.304 studentesse di 11 scuole milanesi, di età compresa
tra i 13 e i 18 anni. I dati sono allarmanti: il 18% pensa che l'Hiv
non sia sessualmente trasmissibile e una su tre non sa che gli effetti
dell'infezione possono non essere immediatamente visibili; di
conseguenza non prendono eccessivi provvedimenti rischiando di
contagiare altri coetanei.
Errori L'altra grande lacuna delle giovani milanesi riguarda il
corretto utilizzo degli strumenti di prevenzione: la stragrande
maggioranza delle ragazze utilizza principalmente il preservativo ma
qualcuno (una su cinque) solo per i rapporti occasionali; il 2% invece
ne fa a meno. Altra convinzione errata e diffusa nel 12% delle
giovani è che la cosidetta "pillola del giorno dopo" eviti il contagio
oltre che la gravidanza.
Confidenze a scuola Ignoranza diffusa quindi tra i giovani d'oggi. Ma a
chi si rivolgono gli adolescenti per dissipare i loro dubbi in materia
di sesso? Evitano i genitori (troppo coinvolti) ma non per questo
preferiscono l’anonimato di internet: la sorpresa riportata da
Alessandra Kustermann, ginecologa del Servizio Violenza Sessuale del
Policlinico di Milano, è che i giovani oggi chiedono aiuto e
informazioni a scuola e in particolare ai loro insegnanti. Non basta
quindi essere muniti di I-phone e vivere perennemente connessi a
Facebook: la tecnologia non soddisfa pienamente i bisogni degli
adolescenti che continuano a preferire il rapporto umano diretto.
"Credo che questo renda estremamente importante il ruolo delle
insegnanti - dice la dottoressa Kustermann - e quindi bisognerebbe fare
di tutto perchè la scuola sia l’attrice rispetto all’informazione sui
sentimenti e la sessualità". (da http://www.ilgiornale.it)
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