Via libera
della Corte dei Conti (ma con rilievi) alla nuova formazione iniziale
degli insegnanti. Negli scorsi giorni è arrivata la sospirata
registrazione del regolamento a cui aveva lavorato il consigliere del
ministro Max Bruschi, che era rimasto imbrigliato nelle maglie della
magistratura amministrativa a causa di un sospetto di eccesso di delega
da parte del ministero.
Ora il problema sembra superato. Con il provvedimento che passa, ma non
indenne: la Corte ha oscurato alcuni commi del regolamento, che, come
si legge nel documento siglato il 7 gennaio dal dirigente Paola Lo
Giudice, andranno eliminati. I commi incriminati sono cinque: articolo
8 comma 2, 15 comma 2 e 22, 15 comma 24, 5 comma 2.
In queste porzioni del provvedimento c'è il rinvio «esplicito a
successivi provvedimenti per l'istituzione di lauree magistrali
relative alle classi di abilitazione della scuola secondaria di secondo
grado», si legge sul sito dello stesso Max Bruschi secondo cui comunque
«la modifica stilistica non tocca il provvedimento, che può entrare
finalmente nella sua fase attuativa».
Sui tempi, però, c'è ancora incertezza.
Al ministero puntano a far partire i nuovi tirocini abilitanti per chi
è già in possesso di una laurea e i nuovi corsi universitari per
diventare professori in occasione del prossimo anno accademico. Ma a
quanto Italia Oggi è in grado di apprendere su questa scadenza è ancora
buio, anche a causa dei tempi lunghi che sono stati necessari per
registrare il regolamento in Corte dei Conti. Insomma, il lavoro da
fare con le università sarebbe ancora in alto mare per poter partire
già a settembre-ottobre. Ma cosa prevede la nuova formazione degli
insegnanti?
Per l'insegnamento nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria è
previsto un corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico,
niente 3+2 insomma, comprensivo di tirocinio da avviare a partire dal
secondo anno di corso. Per l'insegnamento nella scuola secondaria di
primo e secondo grado diventa invece obbligatorio un corso di laurea
magistrale biennale ed un successivo anno di tirocinio formativo
attivo. I docenti dovranno avere una formazione linguistica di livello
B2 in inglese e anche competenze informatiche adeguate. I tirocini si
faranno sul campo, nelle scuole.
Ora servono i decreti ministeriali attuativi per stabilire, in concorso
con le università, modelli di accesso ai corsi universitari. Decreti
annuali saranno invece riservati a programmare, come già avviene per le
altre lauree a numero chiuso, quanti candidati potranno essere
accettati a frequentare i corsi stessi.
(da ItaliaOggi di Alessandra Migliozzi)
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