Apprendiamo
dalle dichiarazioni del Segretario Domenico Pantaleo che la FLC non
sciopererà il 28 gennaio e che si limiterà "a dare tutto il suo
sostegno" alle manifestazioni della FIOM indette per quella giornata.
Sostegno che i lavoratori della conoscenza non si sa bene come potranno
manifestare, se non aderendo allo sciopero indetto da altre sigle
sindacali.
Nonostante la gravità della situazione, che avrebbe richiesto con
urgenza l'apertura di spazi di discussione democratica per giungere a
soluzioni il più possibile condivise, nella remota ipotesi di uno
sciopero generale "da costruire", il CDN FLC verrà convocato soltanto
il 25-26 gennaio, vale a dire decisamente troppo tardi.
Come Area programmatica CGILche vogliamo nella FLC non condividiamo
queste scelte né nel merito, né nel metodo.
Nel merito, perché, come stiamo chiedendo da mesi, riteniamo che la
nostra categoria abbia altrettante e altrettanto urgenti motivazioni
per indire uno sciopero, per dare una risposta decisa ai tagli e alle
riforme governative, non ultima la sperimentazione sulla valutazione
delle scuole e dei docenti promossa dal MIUR.
Inoltre, quando si parla di solidarietà alla FIOM, non si deve
dimenticare che l'attacco di Marchionne va ben al di là dell'attacco ai
lavoratori della FIAT di Mirafiori, in quanto attacca i diritti
costituzionali di tutti e di tutte.
Nel metodo, perché riteniamo che argomenti di questa portata, che tra
l'altro incideranno pesantemente sul nostro stesso essere sindacato,
debbano cessare di essere esclusivamente oggetto di dichiarazioni e
conferenze stampa o riunioni di soli segretari generali per entrare a
pieno titolo, tempestivamente, anche in forma straordinaria, nella
discussione delle istanze decisionali di tutti i livelli della nostra
organizzazione, coinvolgendo anche le RSU e gli iscritti.
Per questo motivo, ci impegniamo a richiedere la convocazione
straordinaria dei direttivi provinciali e regionali affinchè venga
discusso e votato un odg sullo sciopero di scuola, università e ricerca
del 28 gennaio.
Area CGIL che vogliamo nella FLC