Sono con un preside
“reggente” (in condivisione con altra scuola) o con un docente
incaricato della presidenza circa 1700 scuole, sul totale di 10mila
scuole in Italia; le percentuali più critiche si registrano al Nord (in
particolare, in Lombardia il 25%). Tuttoscuola commenta: “A questo
punto è impensabile che i nuovi dirigenti che usciranno dal concorso
possano assumere servizio dal prossimo settembre….Dal settembre 2010
hanno lasciato il servizio, anche per effetto dei tagli previsti dalla
manovra finanziaria, ben 1.106 dirigenti, per una quota pari al 10%
dell’intero organico”. Col settembre 2011 potrebbero andare in pensione
altri 800 dd.ss.
Non è difficile ipotizzare che l’ostacolo all’emanazione del bando sia,
ancora una volta, di carattere economico (che le scuole siano dirette
in reggenza, consente all’erario di economizzare).
Una remora rappresenta, anche, la graduatoria scaturita dal
pasticciaccio brutto del concorso 2004 Sicilia (che ha esportato dd.ss.
in varie regioni della Penisola, sicchè il quadro delle sedi da
considerare scoperte non è del tutto chiaro); ma la cosa si chiarirà a
breve perché lodevolmente il Ministro ha aperto l’attività normativa
nel nuovo anno firmando il provvedimento (D.M. n.2 del 3 gennaio 2011)
che dispone di rinnovare entro 30 giorni la procedura concorsuale per i
presidi siciliani “congelati”. Quali che siano gli ostacoli, resta
palese l’urgenza di indire il concorso nazionale a dd.ss., perché circa
2000 sedi sono rimaste vacanti col primo settembre 2010, in seguito
alla richiesta dl pensionamento di centinaia di dirigenti scolastici.
Pensionamento massiccio che, in certo senso, il governo stesso ha
indirettamente sollecitato, con la manovra finanziaria, lo scorso anno
ha esteso a tutti i dipendenti statali il Trattamento di Fine Rapporto
(con le modalità in vigore nel settore privato, per i dipendenti
pubblici assunti dal gennaio 2000, e per quelli assunti a t.d.), al
posto del Trattamento di Fine Servizio. Questo costituiva per i dd.ss.
una panacea, perché all’atto del pensionamento ha permesso il calcolo
della indennità di buonuscita sull’ultima retribuzione; e l’ultima
retribuzione di un d.s. è molto superiore alla retribuzione che
percepiva da insegnante.(da Anief)
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