È di circa 300 milioni di
euro l'impegno che il ministero dell'Economia, Giulio Tremonti, ha oggi
avallato apponendo la sua firma sul decreto interministeriale Mef-Miur
per permettere a decine di migliaia di insegnanti e personale non
docente di usufruire degli scatti automatici stipendiali del 2010
superando, in tal modo, il blocco previsto dalla legge di stabilità per
tutti i dipendenti del pubblico impiego. In linea con l'accordo verbale
raggiunto il 24 giugno a Roma con i sindacati (Cisl Scuola, Uil Scuola,
Snals e Gilda) e confermato il 18 novembre a viale Trastevere dal
responsabile del Miur, Mariastella Gelmini, il finanziamento per
consentire lo sblocco degli aumenti deriverà dal 30% dei risparmi al
settore attuati dallo stessi Governo con la finanziaria del 2008
(art.64 della legge n. 133).
A livello normativo, sarà l'art. 8, comma 14, della legge 122/10 a
consentire di destinare la cospicua somma, in deroga ai vincoli posti
dai commi 1 e 23 dell'art. 9 della stessa legge che prevedeva il blocco
delle retribuzioni per un triennio e il congelamento degli scatti di
anzianità: la somma servirà, in pratica, a finalizzare il "recupero
dell'utilità dell'anno 2010 - si legge nella 122/10 - ai fini della
maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali e dei relativi
incrementi economici del personale docente, educativo ed ATA". La
manovra ridurrà drasticamente i fondi per la meritocrazia del
personale, per la quale, in base alla stessa legge 133/08, sarebbero
dovuti essere destinati gli oltre 350 milioni derivanti dai tagli al
comparto. Invece, solamente circa 50 milioni di euro saranno destinati
al personale più meritevole di sei province: Torino, Napoli, Pisa,
Siracusa, Milano e Cagliari. Rimane ora però aperta la questione del
blocco stipendiale dei due anni successivi, il 2011 e il 2012. La Cisl
sostiene che ci sono "buone premesse", ma il mancato impegno del Mef
lascia pensare che lo stanziamento delle somme necessarie, peraltro
superiori a quelle del 2010, potrebbe non essere così agevole.(TMNEWS)
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