La Flc-Cgil
''sosterra' le manifestazioni del 28 Gennaio, promosse dalla Fiom,
nell'ambito dello sciopero nazionale, per rispondere all'attacco alla
democrazia e al peggioramento delle condizioni di lavoro''. Lo
sottolinea in una nota il segretario generale, Mimmo Pantaleo,
aggiungendo che ''le intese di Pomigliano e di Mirafiori sono una
evidente violazione dei principi e dei valori della nostra Costituzione
perche' vietano ai lavoratori di poter scegliere liberamente il
sindacato che ritengono possa difendere i propri diritti. Non sono piu'
rinviabili le regole sulla democrazia e sulla rappresentanza.
Il primo atto concreto deve essere il rinnovo delle rsu nei settori
pubblici perche' ai lavoratori con il voto deve essere garantito
l'esercizio della democrazia sui posti di lavoro''.
''Non si puo' accettare - prosegue Pantaleo - che il lavoro, da
misuratore di civilta' e di democrazia, regredisca in merce. Le imprese
e il Governo vogliono utilizzare la crisi e l'alibi della
globalizzazione per eliminare conquiste sociali e diritti fondamentali,
a partire dallo stravolgimento delle norme che disciplinano i rapporti
di lavoro e dal contratto nazionale. Le politiche del ministro Gelmini,
che intendono demolire la scuola, l'universita' e la ricerca pubblica,
cosi' come gli accordi Fiat, prefigurano un modello di societa' con
piu' accentuate disuguaglianze e percio' inaccettabile. Si vuole far
passare per modernita' il ritorno agli anni cinquanta e saranno
soprattutto i giovani a essere condannati ad una condizione strutturale
di precarieta', all'umiliazione di dover rinunciare ai propri diritti
al lavoro e nel lavoro e di veder lese le proprie liberta'''.
''Occorre rispondere - conclude - alla devastazione sociale attraverso
una forte azione confederale che recuperi tutti gli spazi possibili di
contrattazione sui posti i lavoro, unifichi le tante vertenze che
interessano i settori pubblici e privati e allarghi le alleanze
sociali. Per queste ragioni il 28 Gennaio auspico una forte
partecipazione alle manifestazioni dei lavoratori della conoscenza
degli studenti, dei ricercatori e dei precari per costruire una
alternativa alla regressione della civilta' del lavoro, alla
mercificazione dei saperi e alla cancellazione del diritto allo
studio''. (ASCA)
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