Il potere
economico e politico liberista, che ha trascinato l'Italia e
parte del mondo nella più grave crisi del dopoguerra, invece di
pagare per la sua opera distruttiva, cerca di smantellare ciò che
resta delle conquiste sociali, politiche e sindacali dei
salariati/e e dei settori popolari. Nell'ultimo biennio il
governo Berlusconi, sulla scia del centrosinistra prodiano, ha
cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle
fabbriche e nelle strutture pubbliche (a partire dalla scuola:
140 mila posti in meno ed espulsione in massa dei precari),
ingigantito il precariato lavorativo e di vita, imposto
catastrofiche "riforme" della scuola e dell'Università, nel
Pubblico Impiego bloccato i contratti e con il decreto Brunetta
sequestrata la contrattazione e i diritti lavorativi e sindacali,
come fatto a livello generale con il "collegato lavoro".
In parallelo, il capo-banda Fiat Marchionne guida l'assalto
di un padronato parassitario e aggressivamente reazionario contro ciò
che resta dei diritti degli operai, sperimentando alla Fiat la
riduzione dei lavoratori/trici a "neo- schiavi" dell'arbitrio
padronale. In queste settimane, però, il movimento antiliberista
ha rialzato la testa e, grazie al forte contributo del movimento
studentesco, in rivolta contro le umilianti "riforme" Gelmini,
sta delineando un potenziale fronte sociale unito antipadronale e
antigovernativo. L'accordo fascistoide che Marchionne, con il
sostegno del governo, della sedicente "opposizione" parlamentare
(con il PD in prima fila) e dei sindacati collaborazionisti Cisl
e Uil, vuole imporre a Mirafiori - dopo quello infame di Pomigliano –
può essere la goccia che fa traboccare il vaso.
I COBAS stanno lavorando perché l'accordo ignobile venga respinto
dal NO referendario dei lavoratori/trici Fiat, ma ritengono anche
decisivo che venga esteso a tutti i lavoratori/trici lo sciopero
che la Fiom ha indetto per i metalmeccanici il 28 gennaio. La
richiesta Fiom alla Cgil di convocazione di uno sciopero generale
non verrà mai accolta, perchè la Cgil condivide le politiche
liberiste, ha sottoscritto in questi anni ogni cedimento al
padronato e ai governi, ed è stata la principale responsabile,
con Cisl e Uil, della distruzione dei diritti sindacali e di
sciopero, prima ai danni dei COBAS e del sindacalismo di base,
poi di chiunque non accettasse le politiche concertative.
SPETTA DUNQUE AI COBAS LA RESPONSABILITA' DI CONVOCARE PER VENERDÌ 28
GENNAIO LO SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I LAVORATORI/TRICI PUBBLICI E
PRIVATI PER L'INTERA GIORNATA, rispondendo anche alle richieste di
generalizzazione dello sciopero venute dal movimento degli
studenti medi e universitari e da tante strutture del conflitto
sociale, territoriale e ambientale.
Mettiamo in campo il 28 il più' ampio fronte sociale per battere
l'arroganza padronale e governativa, smascherare la finta
"opposizione" parlamentare e i sindacati collaborazionisti, per
riconquistare i posti di lavoro, il reddito, le pensioni, le
strutture sociali pubbliche, a partire da scuola, sanità,
trasporti ed energia, i beni comuni (acqua in primis), i diritti
politici, sociali e sindacali.
CHE LA CRISI SIA PAGATA DA CHI L'HA PROVOCATA
Cobas scuola Da Cobas
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