2010 Fuga dall'istruzione.
L'anno appena trascorso è stato uno dei più caldi sul fronte della
scuola. Dalle materne all'università gli istituti di ogni ordine e
grado hanno vissuto cambiamenti profondi. La newsletter di Tuttoscuola
prova a tracciare un percorso alfabetico di un anno vissuto
pericolosamente e segnala dalla A alla Z un personaggio od un fatto.
Riportiamo i più significativi.
A come Adro. Si può decisamente condividere la scelta di aprire il
racconto dell'anno con le gesta di Danilo Oscar Lancini, il primo
cittadino di Adro (Brescia), leghista, che decide di adornare il nuovo
polo scolastico dell'istituto comprensivo locale con centinaia di "soli
delle Alpi", il simbolo del Carroccio. Si apre così una estenuante
querelle tra il sindaco che definisce il sole delle Alpi soltanto un
richiamo alla cultura locale ed alle tradizioni e chi invece lo accusa
di aver targato politicamente la scuola come si fosse in una dittatura.
Tocca al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini sollecitare il
direttore generale dell'Ufficio scolastico della Lombardia affinchè
ordini al sindaco di rimuovere il Sole, visto che nessuna scuola può
essere marchiata con simboli politici. Il sole viene rimosso ma il
sindaco non demorde e promette azioni legali.
B come Bersani. Anche in questo caso non c'è dubbio: l'immagine del
segretario nazionale del Pd che sale sui tetti della facoltà di
Archiettura alla Sapienza di Roma insieme agli studenti ed ai
ricercatori col sigaro in bocca è finita su tutti i giornali ed ha
colpito l'immaginario collettivo nel bene e nel male. Pochi giorni
prima c'era stato l'assalto dei manifestanti alla porta di ingresso del
Senato a colpi di uova e di slogan contro la riforma dell'università
targata Gelmini.Saranno in molti nella maggioranza a criticare il gesto
di Bersani, accusandolo di aver gettato benzina sul fuoco.
F come Fuga. Verso la pensione. La manovra finanziaria di inizio estate
non risparmia nessuno, compresi parlamentari e alti dirigenti della
Pubblica Amministrazione.Proprio la riduzione degli stipendi dei
dirigenti e dei direttori generali e gli interventi di rateizzazione
delle liquidazioni per la buonuscita di fine servizio, inducono molti
ad anticipare l'uscita dal servizio con presentazione delle
dimissioni.Anche il ministero dell'Istruzione è fortemente interessato
a questa fuga di alti dirigenti. Se ne vanno subito o entro novembre,
prima quindi di subire gli effetti della riduzione di stipendio, un
capo dipartimento e quattro direttori generali presso la sede centrale
e altri tre direttori dagli uffici scolastici regionali. Molti altri
dirigenti amministrativi e anche dirigenti scolastici lasciano
anticipatamente il servizio per le stesse ragioni. La grande "fuga"
crea un vuoto notevole nella gestione del ministero.
M come Merito. É uno degli obbiettivi prioritari di tutte le riforme
messe in atto dal ministro Gelmini. Il riconoscimento del merito per
gli studenti ma soprattutto per i docenti. Il ministro lancia la
sperimentazione di due progetti di valutazione con finalità premiali.
Uno destinato alle scuole e l'altro ai singoli docenti. Microprogetti
che riguardano un piccolo numero di insegnanti e di scuole in sole
quattro province (Napoli e Torino per gli insegnanti, Pisa e Siracusa
per le scuole)ma il loro valore simbolico è elevato, perché per la
prima volta in Italia si affaccia la concreta possibilità di infrangere
due tabù più che secolari: quello dell'ancoraggio delle retribuzioni
individuali al solo parametro dell'anzianità di servizio e quello di
una modalità di finanziamento delle istituzioni scolastiche che è stata
sempre del tutto indifferente alla qualità dei risultati da esse
ottenuti. Per i docenti pù preparati è previsto il beneficio di una
mensilità in più , una specie di quattordicesima. Per le scuole un
beneficio fino a 70 mila euro. Purtroppo la maggioranza dei docenti e
delle scuole per il momento ha detto no. Tanto che il ministro ha
deciso di allargare la sperimentazione ad altre due città: Milano e
Cagliari. Il tabù dunque resiste ancora. O come Ocse-Pisa. Per la
prima volta da dieci anni il Rapporto Ocse-Pisa rileva un miglioramento
nella preparazione degli studenti italiani "testati" nel 2009, con
riferimento a tre discipline di base: lingua, matematica e scienze.Il
confronto sulla competenza di lettura evidenzia un sostanziale recupero
rispetto alle indagini 2003 e 2006, quando si era registrato un
preoccupante abbassamento dei livelli di competenza dei nostri
quindicenni rispetto alla prima indagine comparativa Pisa, quella del
2000. Recupero che riguarda in particolare le quattro regioni
meridionali beneficiarie degli interventi comunitari dell'Obiettivo
Convergenza: Campania, Calabria, Sicilia, Puglia. In classifica gli
studenti italiani risultano 29esimi su 74; nel 2006 erano stati 33esimi
su 57.
Il nuovo livello raggiunto in lettura riporta l'Italia pressoché ai
valori del 2000, quando il punteggio medio finale era stato di 487
punti, 13 punti sotto la media Ocse di 500. Ora il punteggio medio è di
486, solo 7 punti sotto la media Ocse, scesa a 493 probabilmente per
l'ingresso di molti paesi a minore scolarità (nel 2006 il ritardo
dell'Italia era stato di ben 23 punti). Migliorano anche i livelli di
competenza in matematica e scienze.
R come Riforma. Con il nuovo anno scolastico prende l'avvio la riforma
della scuola secondaria superiore, dopo una lunga fase di definizione
degli atti.Il lungo iter procedurale necessario per arrivare alla
riforma riduce notevolmente la necessaria fase di preparazione,
suscitando preoccupazioni e critiche. Ma il ministro non torna
indietro. Alla decisione per il non rinvio concorre anche l'obbligo di
assicurare dal 2010 i risparmi programmati dalla legge 133/2008 con il
piano programmatico di razionalizzazione voluto dal ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti.
U come Università. Subito prima di Natale il Senato approva la riforma
dell'Università, dopo mesi di accesa polemica e di valutazioni
contrastanti, culminati nelle manifestazioni di protesta, anche
violenta degli studenti.
A fine anno il presidente della Repubblica promulga la legge di
riforma, accompagnandola con alcune osservazioni per superare talune
"criticità" rilevate.Il ministro Gelmini assicura che in sede di
attuazione dei tanti decreti applicativi previsti provvederà a limitare
o superare le osservazioni critiche del Capo dello Stato. Sarà forse
necessario un ritocco normativo per una interpretazione autentica dei
nodi da sciogliere per i quali, in sede di votazione, l'opposizione
aveva chiesto il ritorno della legge alla Camera. Il ministro Gelmini
comunque sottolinea come le osservazioni del Capo dello Stato non
inficino l'impianto complessivo del testo di legge.
Z come Zaia. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, decide un piano di
distribuzione della Bibbia nelle scuole della sua regione, e raccoglie
l'immediato sostegno del ministro Gelmini che giudica «molto
positivamente» l'iniziativa del governatore del Veneto. «La scuola deve
istruire i ragazzi, ma deve anche formare cittadini responsabili e
adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. -dice il
ministro- Questo insieme di valori e insegnamenti, nel mondo
occidentale, è rappresentato dalla tradizione cristiana". (da
http://www.ilgiornale.it/interni/scuola_anno_vissuto_pericolosamente)
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