Il Decreto
del 1 dicembre 2010, pubblicato in G.U. del 16 dicembre 2010, da
attuazione alla legge finanziaria 2010 (art. 2 comma 197) che
prevedeva, a partire dal 30 novembre 2010, di effettuare il pagamento
delle competenze accessorie spettanti al personale delle
Amministrazioni dello Stato in modo congiunto alle competenze
fisse. La norma è stata poi modificata con il rinvio dell’inizio
al 1 gennaio 2011 dal Decreto Tremonti (L. 78/2010).
A partire quindi dal 1 gennaio 2011 il pagamento delle competenze nette
a favore dei dipendenti della scuola e dell’AFAM sarà disposto con un
unico titolo di pagamento, “cedolino unico” con l’esposizione, su
un’unica distinta mensile degli oneri fiscali, previdenziali e
assistenziali e di ogni altra ritenuta.
Sul “cedolino unico” siamo intervenuti più volte e più volte,
esprimendo le nostre riserve ed evidenziato le criticità che questo
avrebbe potuto determinare. Ma vediamone ora le caratteristiche
principali.
Le novità del “cedolino
unico”
Con l’applicazione del”cedolino unico”
ai lavoratori della scuola e dell’AFAM, con esclusione dei supplenti
(fatta eccezione delle maternità), tutti gli emolumenti spettanti non
saranno più pagati dalle istituzioni ma dal Service Personale Tesoro
(SPT) per mezzo di ordini collettivi di pagamento.
I pagamenti vengono gestiti su capitoli unici, nell’ambito di ogni
centro di responsabilità/programma. Le spese sono imputate alla
competenza del bilancio dell’anno finanziario in cui vengono disposti i
pagamenti, per questo sia le eventuali economie che le somme rimaste da
pagare nell’ultimo mese dell’esercizio verranno versate
sull’apposito capitolo/articolo dello stato di previsione dell’entrata
del bilancio dello Stato. Tali somme saranno riassegnate in conto
competenza al corrispondente capitolo/piano gestionale della spesa
dell’esercizio successivo, a seguito di richiesta della
amministrazione interessata.
Per tutte le amministrazioni statali i capitoli unici per il pagamento
delle competenze fisse e accessorie al personale hanno le stesso
nome: “Competenze fisse e accessorie al personale al netto dell’imposta
regionale sulle attività produttive”. Ogni capitolo è ripartito in
piani gestionali:
Per le istituzioni scolastiche
a) Piano Gestionale 01: "Stipendi, retribuzioni e
altri assegni fissi ai dirigenti scolastici,
al personale docente, educativo,
amministrativo, tecnico e
ausiliario a tempo indeterminato,
comprensivi degli oneri fiscali e
contributivi a carico del lavoratore"
(spese obbligatorie);
b) Piano gestionale 02: "Spese per l'insegnamento della
religione cattolica e per le attività
alternative all'insegnamento della religione cattolica,
comprensive degli oneri fiscali e contributivi a carico del lavoratore";
c) Piano gestionale 03: "Spese per le supplenze a tempo determinato
del personale docente, educativo,
amministrativo, tecnico e ausiliario,
comprensive degli oneri fiscali e contributivi a carico del
lavoratore";
d) Piano gestionale 04: "Contributi previdenziali e assistenziali a
carico dell'amministrazione relativi alle competenze
fisse" (spese obbligatorie);
e) Piano gestionale 05: " Compensi
e indennità per il miglioramento
dell'offerta formativa ad eccezione
delle ore eccedenti, comprensivi degli oneri fiscali
e contributivi a carico del lavoratore";
f) Piano gestionale 06: "Spese per
la liquidazione delle ore eccedenti comprensive degli
oneri fiscali e contributivi a carico del lavoratore";
g) Piano gestionale 07: "Compensi per lo svolgimento degli esami di
maturità e idoneità e abilitazione, comprensivi degli oneri fiscali e
contributivi a carico del lavoratore";
h) Piano gestionale 08: "Contributi previdenziali e assistenziali a
carico dell'amministrazione relativi alle competenze accessorie";
i) Piano gestionale 50: "Riemissione dei pagamenti
non andati a buon fine".
Per le Istituzioni per l'Alta Formazione
Artistica, Musicale e Coreutica
a) Piano gestionale 01: "Stipendi, retribuzioni e altri
assegni fissi al personale direttivo, docente e non
docente di ruolo, comprensivi degli oneri fiscali e contributivi
a carico del lavoratore" (spese obbligatorie);
b) Piano gestionale 02: "Spese per le supplenze a tempo determinato del
personale docente e non docente, comprensive degli oneri fiscali
e contributivi a carico del lavoratore";
c) Piano gestionale 03: "Contributi previdenziali e assistenziali a
carico dell'amministrazione relativi alle competenze fisse"
(spese obbligatorie);
d) Piano gestionale 04: "Compensi e indennità per il miglioramento
dell'offerta formativa, comprensivi degli oneri fiscali e
contributivi a carico del lavoratore";
e) Piano gestionale 05: "Compensi per gli esami, comprensivi
degli oneri fiscali e contributivi a carico del lavoratore";
f) Piano gestionale 06: "Contributi previdenziali e assistenziali a
carico dell'amministrazione relativi alle competenze accessorie";
g) Piano gestionale 50: "Riemissione dei pagamenti non andati a
buon fine".
La definizione dei piani gestionali indica quindi quali saranno le
spese pagate direttamente dal SPT, e che non saranno più previste nei
bilanci delle istituzioni scolastiche e per l’alta formazione.
Le dotazioni finanziarie a loro disposizione saranno stabilite da un
decreto ministeriale che sarà registrato dal competente Ufficio
Centrale di Bilancio (UCB).
Queste rappresentano il limite di spesa entro cui possono essere
pianificate le spese per le competenze necessarie. Nessuna risorsa
viene incassata dalle istituzioni e non si realizza alcun movimento di
fondi.
Nessuna indicazione è stata diramata in merito alla retribuzione dei
docenti a contratti e dei cosiddetti esperti che, nelle accademie, nei
conservatori e negli I.S.I.A. (costituiscono il 60/70% della docenza)
con l’attuazione a regime della riforma, sono presenti in numero
consistente.
Come avviene il pagamento delle competenze
I pagamenti avvengono nello stesso modo con il quale sono state pagate
finora le competenze fisse del personale e vengono effettuati nella
prima mensilità di stipendio utile. A disporre i pagamenti sono le
strutture destinatarie del decreto ministeriale (istituzioni
scolastiche e per l’alta formazione) che sono definite Punti
Ordinanti di Spesa (POS). Attraverso flussi telematici, confermati
congiuntamente da Dirigenti e DSGA, per le istituzioni scolastiche, e
da Direttori Amministrativi e Direttori dell’Ufficio di Ragioneria, per
le istituzioni per l’alta formazione, vengono trasmesse le informazioni
necessarie a SPT ad elaborare i titoli di pagamento.
Quali controlli vengono effettuati
Per le istituzioni scolastiche e le istituzioni per l’alta formazione
si continuano ad applicare le modalità di controllo previste dai
vigenti ordinamenti amministrativo-contabili.
Come vengono contabilizzati i pagamenti
I pagamenti effettuati, dopo la comunicazione di Banca d’Italia,
vengono imputati agli specifici piani gestionali in cui sono
ripartiti i pertinenti capitoli di bilancio e sono riferiti a ciascuna
istituzione.
Modalità e scadenze operative per l’attuazione degli adempimenti
previsti da Decreto saranno definite con una successiva circolare del
Ministero dell’economia e delle finanze.
Cosa succede nella fase transitoria
Per le istituzioni scolastiche e le istituzioni per l’alta formazione
restano iscritti nei loro bilanci le somme accreditate dal MIUR fino al
31 dicembre 2010 per il trattamento accessorio del personale. Le somme
ancora rimaste da pagare, nello stato di previsione del MIUR, alla
chiusura del 2010 affluiranno ai bilanci delle istituzioni. Per
la liquidazione e il pagamento delle competenze del personale
dovranno essere prima utilizzate tutte le giacenze di cassa derivanti
dai fondi contrattuali, solo dopo il loro esaurimento le competenze
accessorie verranno liquidate con le modalità previste dal Decreto.
Le contraddizioni e le criticità del Decreto
AFAM
Per le istituzioni dell’AFAM c’è un Regolamento di contabilità, nato
con il DPR 132/2003 ed efficace dopo l’approvazione degli
Statuti. Anche in questo caso l’Amministrazione non ha dato indicazioni
e comunque qualunque chiarimento dovrà tenere in debita considerazione
l’autonomia amministrativa e contabile che la riforma ha assegnato a
tutte le Istituzioni dell’AFAM. Si tratta evidentemente di non
coordinamento tra i diversi settori interni del MIUR e il loro
collegamento con il MEF.
Rimane da chiarire per l’AFAM tutta la questione inerente alle risorse
necessarie per la retribuzione del personale supplente visto che per il
2010 il Ministero ha finanziato solo una parte dei costi perché avrebbe
dovuto mettere a disposizione circa 1,5 mln di euro per consentire
l’attuazione dell’art.18 del CCNL 4/8/2010. Ora l’anno finanziario si è
chiuso e il MIUR-AFAM non ha ancora chiarito come e quando intenderà
affrontare la questione.
SCUOLA
Una prima osservazione che va fatta è che nel Decreto non c’è alcun
riferimento al Regolamento di Contabilità (D.I. 44/2001) delle
istituzioni scolastiche autonome, tanto che non viene citato neanche
nelle premesse.
Il Decreto non affronta e non risolve la contraddizione, che avevamo
già evidenziato in occasione della circolare sul Programma Annuale
2011, delle procedure adottate con il “cedolino unico” con
l’obbligo del rispetto dei principi previsti dall’art. 2 comma 2 del
D.I. 44/2001: “La gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche si
esprime in termini di competenza ed è improntata a criteri di
efficacia, efficienza ed economicità e si conforma ai principi della
trasparenza, annualità, universalità, integrità, unità, veridicità. E'
vietata la gestione di fondi al di fuori del programma annuale fatte
salve le previsioni di cui all'articolo 20 e all'articolo 21” .
Così come non affronta il problema conseguente all’obbligo per il
Dirigente di assumere impegni di spesa “nei limiti della rispettiva
dotazione finanziaria stabilita nel programma annuale e delle
disponibilità riferite ai singoli progetti” (art. 7 comma 2 del D.I.
44/2001).
Avevamo segnalato che il “cedolino unico” priverà le istituzioni
scolastiche dell’unico finanziamento cospicuo che consente loro una
certa liquidità. Problemi di cassa che i finanziamenti recentemente
inviati non hanno risolto, se non per alcune scuole, e che si
aggraveranno nei prossimi mesi.
Una novità è poi quanto stabilito per i supplenti.
Diversamente da quanto indicato nella circolare del MIUR sul programma
annuale 2011 che anticipava che il nuovo sistema di pagamento avrebbe
riguardato tutto il personale, “ivi inclusi i supplenti brevi e
saltuari”, il Decreto esclude dall’applicazione il personale nominato
per supplenze brevi della scuola e dell’AFAM, i quali continueranno ad
essere pagati a carico dei bilanci delle istituzioni.
La conseguenza sarà che il nuovo sistema non potrà procedere al
pagamento del salario accessorio per i supplenti brevi e le scuole non
avranno i fondi per farlo.
Avevamo già posto il problema ed ora torniamo a farlo.
Insisteremo finchè non sarà trovata una soluzione che non escluda i
precari dallo svolgimento di prestazioni aggiuntive che sono necessarie
alle scuole e che quindi, oltre che negare un diritto professionale ed
economico ai lavoratori precari, negano servizi essenziali per
l’esercizio del diritto allo studio. (da
Flc-Cgil)
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