Saranno
principalmente le maestre della scuola d'infanzia e della primaria a
rimanere bloccate, fino a quattro anni, a seguito della 'stretta' sui
requisiti per accedere alla pensione: si tratta dei due profili
prevalenti tra le 15mila donne che operano nella scuola e che
rimarranno coinvolte nell'innalzamento della quota minima (dal 2011
portata a '96') per l'assegno di anzianità e nell'applicazione della
legge n. 102/09, che dal 2012 allineerà le pensioni di vecchiaia delle
donne a quelle degli uomini a 65 anni.
Nei 10.400 istituti italiani, dove l'età media di docenti e Ata è pari
a 53 anni e la presenza delle donne sfiora l'84%, lo sbilanciamento è
particolarmente alto nei gradi scolastici più bassi: nella scuola
d'infanzia le maestre rappresentano infatti il 99,5% del corpo
insegnante, leggermente di meno alle ex elementari, dove rispetto agli
uomini sono il 96%. Si riduce sensibilmente, pur rimanendo la
maggioranza sempre appannaggio del sesso femminile, la percentuale di
docenti in servizio nella scuole medie (quasi il 78%) ed alle superiori
(62%).
Si salveranno dall'ulteriore 'stretta' sulle pensioni solo le docenti
che avranno accumulato almeno 96 anni - tra età anagrafica (minimo 60
anni) e servizio, poi '97' nel 2013 - e quelle che avranno maturato 40
anni di contributi a prescindere dall'età. (Apcom)
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