Per la scuola
italiana il 2010 non è stato un anno come gli altri: a renderlo
particolare sono state le proteste ad oltranza dei precari, ma anche lo
scampato pericolo del blocco triennale degli scatti automatici di
anzianità, introdotto con la manovra finanziaria di fine maggio e poi
rientrato grazie all'utilizzo degli oltre 300 milioni di euro derivanti
dai tagli ed inizialmente destinati al premiare il merito. A far
discutere addetti ai lavori e non è stato però soprattutto il nuovo
assetto della scuola superiore: si è trattato di uno dei punti cruciali
dell'operato di viale Trastevere, su cui il ministro, Mariastella
Gelmini (ad aprile 2010 diventata per la prima volta mamma, di una
bimba, dopo essere convolata a nozze il 22 gennaio con l'immobiliarista
bergamasco Giorgio Patelli) ha scommesso personalmente.
A ben poco sono servite le contestazioni al testo mosse da tutti i
sindacati, oltre che da Cnpi, Conferenza delle Regioni e Consiglio di
Stato.
Tutti hanno contestato la tendenza a tagliare ore di scuola, quindi
posti di lavoro, e i tempi ristretti. Proprio per consentire a studenti
e famiglie un periodo di riflessione adeguato, il ministero
dell'Istruzione ha fatto slittare a fine marzo i termini delle
iscrizioni. Per il 2010 ad essere coinvolti nella riforma sono stati
comunque solamente 600mila studenti su 2 milioni e mezzo: tutti quelli,
in pratica, iscritti al primo anno di corso. Diverse le novità
introdotte: il nuovo liceo venutosi a creare, ad esempio, si è basato
su due bienni ed un quinto anno finale. Le tipologie dei corsi sono
diventate sei: artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico,
scientifico e delle scienze umane. Novità anche per i tecnici, passati
da 10 settori e 47 indirizzi ad appena 2 soli settori e 11 indirizzi; i
professionali, invece, si sono ridotti da 27 a soli 6 indirizzi
complessivi. Per entrambi è stata attuata la riduzione di circa il 10%
di ore settimanali di lezione.
Novità in arrivo anche per quanto riguarda le convocazioni dei
supplenti: docenti e personale Ata non di ruolo, ma inseriti nelle
graduatorie d'istituto, verranno per la prima volta contattati
indistintamente tramite una comunicazione e-mail sulla casella 'pec'
del supplente attraverso il servizio Postacertificat@. Il personale
precario verrà inoltre avvistato da un sms di avviso.
Il progetto, che rientra nella digitalizzazione del pubblico impiego
voluto dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, e si
avvarrà della piattaforma 'Vivifacile', permetterà di far risparmiare
allo Stato diverse centinaia di migliaia di euro (la Funzione pubblica
sostiene fino a 20 milioni di euro annui): e-mail e sms prenderanno
infatti il posto di telefonate, invii di fax e raccomandate. Sgravando
anche le segreterie di carichi di lavoro non indifferenti.
Nel 2011 la Funzione pubblica ha intenzione di cambiare anche il
rapporto tra le scuole e le 8 milioni di famiglie di alunni e studenti:
usufruendo dei servizi annessi al portale internet 'ScuolaMia', una
fetta sempre più grande di istituti - ad oggi siamo a quota 2.400 su
oltre 10.000 - attiverà l'invio di pagella online, la comunicazioni via
sms delle assenze, la prenotazione dei colloqui con i docenti e la
richiesta telematica dei certificati.
Novità in vista anche per i compensi: da gennaio 2011 quelli accessori
e aggiuntivi alle attività scolastiche (come i progetti, i corsi di
recupero, i coordinamenti, le funzioni specifiche), il cosiddetto fondo
d'istituto che viene destinato ai lavoratori di ogni singola scuola
attraverso la contrattazione tra dirigente ed Rsu (entro la fine del
2011 all'Aran dovrebbe essere definito il nuovo assetto organizzativo),
verranno pagati direttamente dalla Direzione provinciale del Tesoro. Le
singole scuole si limiteranno ad indicare le attività svolte.
Dal Miur hanno assicurato che torneranno ad essere regolarmente
attribuiti i fondi per il cosiddetto funzionamento ordinario : sono i
soldi che servono per comprare materiali di 'facile consumo', come la
carta per le fotocopie, il toner, il sapone, i gessetti. Non si tratta
di finanziamenti considerevoli - la cifra complessiva annuale si aggira
sui 10mila euro annui ad istituto - ma considerando che dal 2006 erano
stati praticamente 'congelati', tanto che lo Stato ha accumulato oltre
1 miliardo di euro di debiti e che per ovviare molte scuole in questi
anni sono dovuti ricorrere alle donazioni delle famiglie, la novità non
è di poco conto.
A settembre entrerà poi in vigore su un'ulteriore annualità la riforma
della scuola primaria: il ritorno del maestro prevalente coinvolgerà
anche le classi terze. Come alle superiori la riforma Gelmini entrerà
in vigore anche per le seconde classi: terze, quarte e quinte
continueranno, invece, tranne piccole riduzioni nei tecnici (terze e
quarte) e nei professionali (sole terze) con il vecchio ordinamento: a
tal proposito, la circolare esplicativa di viale Trastevere è prevista
entro le prime settimane del 2011.
Come nel biennio precedente, il nuovo anno non sarà esente dai tagli
agli organici: nella prossima estete il Miur procederà ad attuare la
terza ed ultima tranche prevista dalla legge 133/08: quindi altri
20mila posti di docente e 15mila come amministrativo, tecnico ed
ausiliario svaniranno nel nulla. Aggiungendosi ai quasi 60mila
cancellati a partire dal 2009.
Novità, infine, dovrebbero esserci sul fronte della messa in sicurezza
degli istituti più a rischio, con la sottoscrizione di un'altra tranche
degli 800 milioni che il Cipe ha sbloccato per destinarli a 'interventi
urgenti per l'edilizia scolastica'. Il Miur continuerà a sanare quel
5%, 2.400 scuole, dove sono ancora presenti tracce di amianto. (Apcom)