La FLC CGIL
ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica On. Giorgio
Napolitano affinché le istituzioni del nostro Paese tutelino il più
antico e il più radicato dei simboli del nostro patrimonio unitario: la
lingua italiana.
La preoccupazione nasce dai tagli alle ore di insegnamento della
lingua italiana in certi indirizzi, oltre che di altre materie
fondamentali per il processo formativo ed educativo, e dal decreto di
attuazione della riforma Gelmini che prevede "un livello di lingua
inglese pari al riferimento B2 del Quadro Comune Europeo di
Riferimento" tra i requisititi essenziali per conseguire l'abilitazione
e nel sistema di selezione del corpo docente. Secondo alcuni studi
condotti nel Regno Unito persino molti studenti e cittadini inglesi
avrebbero difficoltà a raggiungere quel livello.
Nel contempo il Governo taglia le risorse per le attività formative dei
docenti e nella scuola primaria stabilisce che la frequenza di sole 50
ore di corso abilita all'insegnamento dell'inglese nelle prime classi.
La FLC CGIL auspica un piano nazionale complessivo sull'insegnamento
delle lingue straniere e italiana che nel rispetto dei Trattati Europei
pratichi effettivamente il multilinguismo nel nostro sistema educativo.(da
Flc-Cgil)
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