Dario ha vent'anni,
frequenta l'ultimo anno dell'istituto d'istruzione superiore
Ferraris-Brunelleschi di Empoli. A fine anno sarà un perito
elettronico. Non è esattamente uno studente modello. Le vacanze di
Natale sono iniziate: «Volendo - dice Dario - potrei anche chiedere,
dopo il diploma, di essere assunto nell'azienda dove ho svolto lo stage
del quarto anno».
Volendo? «Volendo, perché dipende da cosa mi offriranno». A 20 anni si
è per natura spavaldi, ma quella di Dario non sembra incoscienza
giovanile quanto la ragionevole sicurezza di potersi ritagliare uno
spazio nel mercato del lavoro. Questo non dopo cinque-dieci anni di
precarietà, ma tra pochissimi mesi. Merito della sua specializzazione.
Merito del fatto che Dario sarà un perito e il percorso dei tecnici
specializzati, in qualche caso anche superspecializzati, sembra essere
l'unica eccezione a un mercato del lavoro paralizzato. La storia di
Dario è parte di un trend specifico; la sua esperienza è la stessa di
Massimiliano, un compagno, e «di gran parte dei nostri studenti», dice
Antonino La Rocca, uno degli insegnanti. «La verità - aggiunge - è che
non riusciamo a far fronte al fabbisogno delle imprese del territorio».
Il lavoro c'è per i bravi e per i meno bravi. «Una volta segnalavamo
per gli stage solo quelli che consideravamo i più meritevoli. Ora
abbiamo aperto l'opportunità a tutti, anche perché ci siamo resi conto
che non sempre il più bravo a scuola è il più bravo sul lavoro». Da
Empoli alla provincia di Monza, e poi a est verso il Veneto l'arte del
"saper fare" pare riservare più chance dell'arte di sapere.
Lo dimostrano i dati: nelle aziende
mancano 109.826 tecnici. I dati nazionali Excelsior indicano che nel
2010 la domanda delle imprese è stata di circa 236mila diplomati
tecnici e professionali, a fronte di un'offerta di 125.712 giovani. Con
questa differenza si apre il 2011 e sul territorio si stanno
diffondendo progetti di corsi a misura di azienda. Come è accaduto
all'istituto tecnico industriale Galileo Ferraris di Verona. Una
ventina di imprenditori del settore alimentare, che da anni lamentano
la mancanza di periti chimici, ha deciso di sponsorizzare il primo
corso in perito chimico con specializzazione in tecnologie alimentari.
Molte le iniziative di raccordo tra scuole e imprese come il Pmi Day,
l'apertura delle aziende agli studenti. Alla Salmoiraghi di Monza sono
andati in sessanta: studenti dell'Itis liceo tecnologico Hensemberg di
Monza e prossimi periti meccanici. Ma non solo: a riempire le aule
dell'indirizzo meccanico dell'istituto è bastato un seminario di Sandro
Salmoiraghi. (Serena Uccello da IlSole24Ore)
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