Sembrava destinata
a diventare la giornata della definitiva approvazione del Gelmini
sull'università. Invece, mentre al Senato ieri si sono allungati i
tempi del voto dell'aula del ddl - se non ci saranno ulteriori intralci
è previsto per oggi alle 16 -, a seguito dei lunghi interventi dei
rappresentanti dell'opposizione, in particolare del Pd e dell'Idv,
ancora una volta i protagonisti sono stati gli studenti, ricevuti alla
fine anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha
accolto al Quirinale una delegazione. Ieri, a differenza delle ultime
mobilitazioni, hanno prevalso i cortei pacifici e all'insegna del
sarcasmo e della derisione per un governo in cui non si riconoscono
nemmeno un po'.
I 30mila ragazzi che hanno sfilato a Roma, partendo sempre
dall'università più grande d'Europa, sono rimasti ben lontani dalla
zona 'rossa' del centro storico e delle istituzioni, pattugliata dalle
forze dell'ordine: gli universitari, sostenuti dalle associazioni dei
ricercatori e dei docenti, oltre che da rappresentanti della sinistra e
di alcuni sindacati, hanno sfilato sulla Tiburtina, sulla Prenestina,
al Pigneto, poi sulla tangenziale, tutti quartieri periferici della
capitale, per poi tornare alla Sapienza. Un rientro, peraltro,
anticipato in seguito alla notizia della morte di un operaio tunisino
che lavorava nell'ala nuova della facoltà di Scienze politiche della
stessa città universitaria. Intanto la capigruppo del Senato ha accolto
la proposta di mediazione della presidente dei senatori Pd Anna
Finocchiaro: finisce dunque l'ostruzionismo dell'opposizione. Oggi alle
15 ci saranno le dichiarazioni di voto in diretta tv e dopo le 16 si
terrà il voto finale sul ddl Gelmini che diventeràò così legge.
(Apcom)
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