Ancora uno
sciopero nella scuola: ad indirlo per la giornata di oggi, ma solo in
corrispondenza della prima o ultima ora di servizio del lavoratore che
intende aderire, è la Flc-Cgil, che in questo modo torna a chiedere il
ritiro dei tagli e una nuova politica di investimenti nei settori della
conoscenza. La spaccatura dei lavoratori della conoscenza con il
governo è tale che quella di oggi
rappresenta la quarta astensione ridotta in tre mesi.
"'Con la cultura non si mangia' - fanno sapere dal sindacato - è
l'arrogante e ottusa dichiarazione del Ministro dei tagli, ma senza
cultura è più facile essere in balia della precarietà, in alcune zone
del paese anche della criminalità organizzata. Senza cultura si arresta
la mobilità sociale e, soprattutto, la cultura rende liberi. Il governo
ne ha paura e per questo esprimiamo tutta la nostra sfiducia verso di
loro e verso le loro politiche regressive, che rendono oscuro
l'orizzonte del paese, che ne minano - conclude l'organizzazione di via
Leopoldo Serra - la credibilità internazionale, precarizzano il nostro
futuro".
Tra le principali richieste della Flc-Cgil figurano la sospensione
delle riforme al settore varata dal governo in carica, il blocco dei
tagli e delle riduzioni del diritto allo studio, serie politiche per il
reclutamento del personale, la valorizzazione delle professionalità, il
ripristino del diritto al contratto, l'indizione immediata delle
elezione delle Rsu, la non approvazione del ddl Gelmini
sull'università. Lo sciopero ridotto di domani, sempre solamente in
occasione della prima ora di servizio, riguarderà anche il comparto
Afam. (Apcom)
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