Una mostra
per indagare un aspetto poco noto del collezionismo in Valle d'Aosta,
legato alla nascita dell'industria turistica e allo sviluppo della
cultura dell'accoglienza. E' l'esposizione 'La cultura
dell'ospitalita'', inaugurata lo scorso 3 dicembre al Museo
Archeologico regionale di Aosta e organizzata dall'assessorato
regionale Istruzione e Cultura in collaborazione con l'associazione
degli Albergatori della Valle d'Aosta (Adava). La mostra vuole
illustrare come l'esigenza di ospitalita' evidenziata dai primi
viaggiatori sul finire del Settecento sia diventata in Valle d'Aosta il
motore per la creazione di strutture ricettive ad opera dei piu'
intraprendenti valligiani. Se la domanda iniziale era dovuta alla
ricerca di paesaggi incantevoli che facessero dimenticare i disagi da
affrontare in quell'epoca per raggiungerli, la richiesta di ospitalita'
crebbe con l'offerta di cure termali e trovo' nuova linfa con la
nascita e la diffusione dello sci nel secolo appena trascorso. Accanto
alle montagne e ai paesaggi incantevoli, la Valle d'Aosta offriva (e
offre tuttora) al visitatore numerose e ben conservate vestigia romane,
monumenti e opere d'arte. Anche per questa ragione, le strutture
ricettive, nel tempo, non si sono limitate a fornire servizi ma hanno
cercato di appagare anche l'animo e la sensibilita' degli ospiti
attraverso l'arte.
Oltre 80 le opere esposte, tra quadri e sculture, selezionate per la
mostra da un'equipe di esperti con la cura di Alessandro Parrella. Il
percorso espositivo permette di scoprire il volto artistico di uno dei
protagonisti della politica italiana del '900, Amintore Fanfani,
accanto ai grandi paesaggisti del tardo Ottocento e ai pittori del
Novecento (Mario Sironi, Andrea Tavernier, Alessio Nebbia, Cesare
Maggi, Luigi Balzola, Leonardo Roda, Leonardo Bazzaro e Giovanni Giani,
e altri). Sono presenti inoltre opere di autori valdostani come Italo
Mus, Francesco Nex, Franco Balan, Etto Margueret, Chicco Margaroli,
Massimo Sacchetti, Barbara Tutino Elter, Franco Grobberio, Tonino Yaku,
Giancarlo Zuppini e Siro Vierin. ''Questa esposizione - dice
l'assessore regionale alla Cultura, Laurent Vierin - nasce da un'idea
condivisa con l'associazione degli albergatori della Valle d'Aosta e
vuole far scoprire un aspetto poco noto del collezionismo della nostra
regione, favorendo la fruizione e la valorizzazione del patrimonio
artistico locale. Il visitatore potra' cosi' ripercorrere le sale di un
albergo ideale e soffermarsi ad ammirare le opere in mostra costituite
da una selezione di dipinti e sculture''. La mostra, che restera'
aperta sino al 25 aprile 2011, sara' accompagnata da un catalogo-agenda
bilingue italiano-francese, che contiene un testo critico di Marco
Cuaz. Ingresso 3 euro (2 euro ridotto). (ANSA).
VALDOSTANI INTERESSATI A RISCOPERTA PATRIMONIO CULTURALE
''Le iniziative di valorizzazione finalizzate a promuovere la
scoperta del patrimonio storico-artistico presente sul territorio
rispondono ad una reale esigenza della comunita', sempre piu'
interessata a conoscere la propria cultura e la propria storia''. Non
ha dubbi l'assessore alla cultura della Valle d'Aosta, Laurent Vierin,
e la sua convinzione trova riscontro nella massiccia affluenza di
pubblico (oltre 2.500 persone) al cantiere evento organizzato al
Chateau Vallaise d'Arnad, dall'11 al 14 novembre scorsi, nell'ambito
dell'iniziativa Chateaux Ouverts.
L'assessore coglie l'occasione per ribadire che ''tali risultati fanno
percepire il grande potenziale che il turismo culturale e la
valorizzazione dei beni culturali, sui quali stiamo investendo,
rappresentano per la nostra regione e ci incoraggiano a lavorare per
svilupparlo maggiormente, con l'obiettivo di creare sul territorio,
anche in periodi di bassa stagionalita' turistica, le ricadute
economiche che da esso ne derivano''.
Per quanto riguarda Arnad, in particolare, ''si e' voluto rendere
partecipe la popolazione, sin da subito, di questa acquisizione, dando
la possibilita' a tutti di fruire di questo luogo''. ''Il grande
interesse manifestato - conclude Vierin - dimostra il forte
coinvolgimento della popolazione locale nelle azioni di
'restitution'finalizzate a restituire alla comunita' il patrimonio
culturale''. Terminate le opere di restauro, il castello di Arnad avra'
una parte museale e una parte commerciale dove valorizzare i prodotti
del territorio. (ANSA)
redazione@aetnanet.org