Un «super registro»
per ottenere una scuola davvero trasparente, per conoscerla a fondo
nella sua realtà. Trasparente per il dirigente scolastico, che deve
avere il polso dei problemi mentre accadono, ma anche per le famiglie,
perché a loro volta possano accorgersi in fretta se qualcosa non va nei
loro figli.
Di questo strumento tecnologico - perfezionamento e ampliamento di
software precedenti - si è parlato ieri a Torino Incontra in un
affollato seminario dedicato ai capi d’istituto, promosso da Provincia
e Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. Il tema:
gestione dell’autonomia scolastica e strumenti per ottimizzare i
processi decisionali e comunicativi, leadership del dirigente.
Il progetto - che per ora riguarda una decina di superiori tra
cui Des Ambrois di Oulx, Regina Margherita, Passoni, VIII Marzo di
Settimo, Majorana di Moncalieri - è stato messo a punto dall’ex preside
dell’Itis Pininfarina, l’ingegner Antonino Moro. Il suo istituto -
molti anni fa - varò inedite sperimentazioni in fatto di applicazioni
informatiche nella gestione dei registri e nella comunicazione
scuola-famiglia.
«Ci sono varie motivazioni alla base della sperimentazione in corso, a
cominciare dalla necessità di managerialità e leadership nella scuola.
In parallelo, c’è il tema della valutazione, a Torino molto sentito dal
momento che il Ministero ha scelto la nostra realtà per avviare la
sperimentazione», spiega l’assessore all’Istruzione Umberto D’Ottavio.
«Provincia e Fondazione per la Scuola - aggiunge - considerano i
dirigenti scolastici interlocutori e protagonisti della gestione della
complessità della scuola. Il registro consente loro di avere report
precisi e una scuola all’insegna della trasparenza».
Per Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione per la Scuola, il
registro elettronico (in cui ogni docente è tenuto a riversare in tempo
reale ogni passaggio della vita scolastica) «è lo strumento ideale.
Prevede un computer in ogni classe e quindi è a basso costo e consente
al preside di disporre sempre di dati veri sull’andamento delle classi,
sulle assenze». Durante il seminario c’è chi ha fatto l’esempio del
docente che tra verifica e restituzione fa passare un mese. «Questo non
dovrebbe più essere possibile - osserva la professoressa Poggi -,
ognuno si assume le proprie responsabilità. I dati sono chiari, possono
essere incrociati, le famiglie sono aggiornate, migliora il rapporto
con la scuola. Uno strumento del genere, poi, è pre-condizione per
arrivare alla valutazione».
Il software in fase di sperimentazione (verso l’esterno viene
ovviamente tutelata la privacy) «permette al preside - sottolinea
l’ingegner Moro - di avere sempre il quadro d’insieme. Dirigente e
famiglie vedono la “pagella dinamica” giorno dopo giorno, con voti e
medie. I genitori non possono dire “non sapevo”. Se poi il dirigente
nota significative differenze tra una sezione e l’altra nella
valutazione di una disciplina, allora avrà buon gioco a convocare i
docenti per discutere il perché ben prima degli scrutini ed
eventualmente, ad organizzare, con le poche risorse rimaste, iniziative
per invertire la rotta».
Esempi concreti in questa direzione li ha presentati il preside del Des
Ambrois, Pietro Ainardi, che ha fatto decollare un sistema di
valutazione molto avanzato in cui ha coinvolto i docenti. «Sono
numerose le novità che introduce il sistema: per esempio - dice Moro -,
più oggettività nella definizione del voto di condotta, si capisce se
si fonda su note o se si tratta di “antipatia”. Il contenzioso con le
famiglie è destinato a ridursi. Anche la Provincia avrà dati in tempo
reale sulla dispersione scolastica». Ieri altri dirigenti -
indubbiamente al centro del progetto - hanno chiesto di aderire.(da La
Stampa)
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