"Mariastella la più
bella, ci togli con preludio il diritto allo studio, con la scusa dei
tagli mandi bene i tuoi abbagli. Il diritto dello studente non è di
rimanere incompetente". Sembra che da alcuni giorni l'attività
principale degli studenti non sia più quella di studiare, ma di
ingegnarsi nella creazione di slogan e frasi divertenti da dedicare al
ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Proteste clamorose che
hanno coinvolto tutte le scuole e le università italiane si sono
registrate in questi ultimi giorni. Anche le scuole acesi si sono unite
a questo grido di allarme degli studenti italiani proclamando il loro
stato di autogestione. Pare, però, che qualcuno ogni tanto pensi a
rimettere gli studenti sulla retta via con esperienze di vita concrete.
Se da un lato si solidarizza con gli studenti, dall'altro si invita
loro a dedicarsi più allo studio che alle proteste.
E' il caso di Lucia Arcifa, la ricercatrice dell'università di Catania
che ieri mattina ha tenuto un incontro con gli studenti del liceo
classico "Gulli e Pennisi" di Acireale, i quali hanno concluso proprio
ieri la settimana di autogestione.
«Da una parte ho presentato agli studenti la situazione che noi
ricercatori stiamo vivendo - ha spiegato Lucia Arcifa - ma dall'altro
ho cercato di far capire loro di non farsi strumentalizzare dalle
proteste. Il sistema universitario va cambiato, questa è una cosa
indubbia. Il problema è di pensare a un'università migliore che possa
funzionare al di là della politica».
A distanza di quasi due settimane, passando accanto agli istituti
acesi, si vedono ancora le lenzuola bianche con scritte che evocano il
loro stato.
«Una volta questa era una scuola, oggi è diventato un orrore», si legge
in uno degli striscioni.
Ieri sembra essersi concluso un primo ciclo di protesta, ma pare che
già da lunedì altre scuole inizieranno la loro agitazione. Ad iniziare
l'autogestione erano stati gli studenti del liceo sociopsicopedagogico
"Regina Elena" per motivi interni alla scuola. Anche loro, però,
seguendo l'input degli altri istituti, avevano proseguito
successivamente la protesta occupando il cortile esterno della scuola e
organizzando dei gruppi di studio.
A loro si erano uniti i ragazzi dell'Istituto tecnico industriale
"Galileo Ferraris". Appena un giorno trascorso e la protesta si era
allargata a macchio d'olio coinvolgendo anche gli studenti del liceo
classico "Gulli e Pennisi".
Tre in totale gli istituti acesi che hanno mantenuto lo stato di
autogestione per un periodo abbastanza lungo e sempre chiaro era stato
il loro pensiero: «Noi studenti non possiamo permettere che si giochi
sul nostro futuro e dobbiamo gridare il nostro dissenso nei confronti
di un ddl che distrugge l'università e la ricerca». Intanto il tam-tam
della protesta è approdato anche sui social network, su Facebook in
particolar modo, dove si sono costituiti diversi gruppi "contro
riforma".
Resta però il messaggio lasciato agli studenti dalla ricercatrice
catanese Lucia Arcifa: «Ragazzi studiate per un'università che di anno
in anno diventa più selettiva.
Dovete impegnarvi, studiare e pretendere dalla scuola il meglio per
un'istruzione che possa farvi avere un bagaglio culturale solido per
poter affrontare senza problemi il mondo universitario».
Simona G. Zappalà - La Sicilia del
05 dicembre 2010