Nei giorni scorsi per l’esattezza il 18 novembre il Ministero dell’istruzione ha riferito ai sindacati sul Decreto interministeriale che, ai sensi di quanto previsto dalle modifiche apportate all’art.8 e all’art 9 del decreto legge n.78/2010, dovrebbe garantire a tutto il personale docente ed ATA il pagamento degli avanzamenti economici di carriera conseguiti per anzianità nel triennio 2010-2012.
Contemporaneamente sono state presentate due iniziative sperimentali destinate a far corrispondere l’erogazione di modesti incentivi economici alla valutazione delle scuole e del personale docente. E’ dunque in pieno svolgimento “un’operazione punitiva” contro il personale della scuola, reo di aver ostacolato la controriforma in atto, che punta ad eliminare, la progressione di carriera economica basata sull’anzianità di servizio, per sostituirla con una qualche nuova tipologia di valutazione del merito.
E’ singolare e da segnalare subito, perche qualifica il carattere di tale iniziativa, che anche con i risparmi derivanti dalla massiccia riduzione degli organici ATA, destinati a riprodurre in tutte le scuole d’Italia l’emergenza rifiuti di Napoli, si sia proposto di incentivare solo il personale docente! Ma di questa equivoca partita non intendo occuparmi in questa nota. Mi sembra prioritario e forse più utile, di fronte alle numerose falsificazioni presenti nell’iniziativa governativa, non ben comprese anche in molti ambienti sindacali, cercare di compiere una ricognizione puntuale della complessa materia riguardante la cancellazione dei tre anni di servizio ai fini del conseguimento degli scatti di anzianità e il suo reale rapporto con il destino della carriera economica dei docenti e del personale della scuola.
Osvaldo Roman - iperbole.bologna.it