Ha fatto una
barchetta con l'ordine di servizio della preside e si è vista
sospendere per tre giorni dall'insegnamento. A rendere nota la vicenda
la Gilda a cui l'ha segnalata la stessa docente che a quanto pare
lavora in una scuola del Sud. Sarebbe stato il bidello ad avvisare la
dirigente del presunto sberleffo della professoressa che, pur avendo
eseguito il servizio, ha pensato di piegare il foglio in forma di barca
e di restituirlo al suo latore il quale si è fatto messaggero presso la
preside. Tre giorni di sospensione senza stipendio per una sciocchezza,
perché di questo si tratta, non solo sono eccessive, ma dimostrano come
il decreto del ministro Brunetta sulle sanzioni disciplinari al
personale della scuola sia estremamente pericoloso.
Non a caso infatti da molte parti si parla di presidi sceriffi che
grazie a questa norma ora possono operare nella prassi punitiva e
castigare chi contesta o ama un po' più di autonomia.
Con ogni probabilità la docente era già sotto osservazione per altri
motivi, ma una sanzione disciplinare così forte la si dovrebbe adottare
per questioni forti, come assenze prolungate senza giustificazioni,
abbandono della classe, strafottenze varie nelle interrogazioni e nei
compiti scritti, più altre amenità che talvolta scoppiano.
Ma c'è un altro segnale che lascia perplessi: l'avvertimento che viene
dato a tutto il corpo docente. Punirne uno per educarne cento, anche se
sarà, da ora in poi, sempre più difficoltoso un rapporto sereno e leale
col dirigente; e sarà sempre più difficile per i docenti affermare
autonomia, non solo nel luogo di lavoro, ma anche nel rapporto con la
scolaresca e con l'idea antica e nobile della libertà di insegnamento.
Il preside, che prima della autonomia della scuola era una sorta di
controllore del traffico, è oggi una autorità con troppi poteri anche
perché si è voluto assimilarlo con le altre dirigenze dello Stato,
dimenticando volutamente la particolarità della funzione educativa e la
specificità della istituzione scolastica.
Per questo ci pare interessante una proposta di legge che vorrebbe il
preside elettivo e per un periodo limitato, come avviene
all'Università.
Tranne che si voglia andare al sodo, nominando dirigenti-manager del
tutto estranei alla scuola, evitando così concorsi e pure piccole
vendette come quella perpetrata sulle vele di una barchetta di carta.
Pasquale Almirante - La Sicilia del
05 dicembre 2010