L'Italia è
all'ultimo posto della classifica dei Paesi Ocse, insieme a Grecia e
Stati Uniti, per quanto riguarda il benessere dei bambini. In
particolare per la disuguaglianza che i bambini vivono all'interno dei
confini nazionali: alcuni restano sempre indietro rispetto alla qualità
media della vita dei loro coetanei, hanno più difficilmente accesso
all'istruzione, stanno peggio di salute, vivono in povertà.
Rispetto alla media dei 24 paesi ricchi dell'Ocse (Organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico) dunque, messi a confronto,
l'Italia è al penultimo posto davanti all'Ungheria per disuguaglianza
di bambini e adolescenti in tema di salute, è al quartultimo posto
(seguono Austria, Francia e Belgio) per benessere nell'istruzione e al
quintultimo posto (seguono Polonia, Ungheria, Stati Uniti e Slovacchia)
per quanto riguarda il benessere materiale.
A fotografare la situazione di un
Paese indifferente ai piccoli di età, che "tollera" più degli altri le
disuguaglianze e non intraprende azioni efficaci per colmare il divario
è il Centro di ricerca Innocenti dell'Unicef di Firenze, istituito nel
1988 per potenziare le capacita' dell'Unicef nell'attivita' di ricerca
e che oggi presenta il rapporto "Bambini e adolescenti ai margini. Un
quadro comparativo sulla disuguaglianza nel benessere dei bambini nei
paesi ricchi".
Lo studio evidenzia che nei Paesi con
disuguaglianze più elevate, come appunto l'Italia, i bambini
svantaggiati sono a rischio di rimanere al margine nella società in cui
vivono e restare lontani dai livelli di benessere normali per il loro
Paese.
Sono invece Danimarca, Finlandia,
Paesi Bassi e Svizzera i paesi dove le disparità sono più contenute. "Le
politiche economiche e sociali hanno un ruolo importante nel
contrastare il rischio di esclusione", sottolinea il rapporto, e questi
paesi "suggeriscono il successo delle politiche di equità". Anche se il
rapporto mostra che tutti i Paesi hanno aree in cui devono migliorare.
REDDITO. I dati derivano da inchieste e si riferiscono al periodo
2005-2008. L 'analisi delle disuguaglianze di reddito per i bambini si
basa sui dati sul reddito disponibile delle famiglie con bambini da 0 a
17 anni (includendo nel reddito i trasferimenti monetari pubblici agli
individui e alle famiglie, deducendo le imposte ed applicando fattori
di aggiustamento per tener conto delle economie di scala). Ciò
premesso, la disuguaglianza di reddito familiare per i bambini registra
il valore piu' basso in Norvegia, con i paesi nordici e i Paesi Bassi
che occupano sei delle prime otto posizioni. All'altro estremo Italia,
Canada, Spagna, Portogallo e Grecia sono i Paesi con i piu' alti
livelli di disuguaglianza nel reddito dei bambini.
CONDIZIONI ABITATIVE. Insieme a Ungheria e Stati Uniti, in Italia i
bambini svantaggiati vivono in condizioni peggiori rispetto agli
standard prevalenti nel loro Paese. In Islanda, Germania e Svizzera gli
standard sono molto omogenei e la disuguaglianza abitativa, in termini
di spazio disponibile, e' molto contenuta.
RISORSE DI BASE PER L'ISTRUZIONE. Ci si riferisce a studenti di 15 anni
e all'accesso a strumenti come dizionari, pc, internet, un luogo
silenzioso per studiare. L'Italia si trova in una posizione intermedia,
con livelli di disuguaglianza leggermente inferiori alla media Ocse.
Danimarca, Svizzera e Paesi Bassi hanno i livelli di disuguaglianza più
contenuti. Il divario più grande e' in Grecia, Slovenia, Messico.
BENESSERE NELL'ISTRUZIONE. Si prende a indicatore la competenza in tre
ambiti: lettura, matematica e scienza (dati dai test Pisa del 2006).
Per competenze in lettura l'Italia e' al 22^ posto su 23 paesi; nella
matematica e' 19^ su 24 paesi; nelle scienze e' 16^ su 24. Emerge il
profilo della Finlandia, che - evidenziano i ricercatori - combina
livelli di medi di eccellenza con alti livelli di equita' distributiva.
SALUTE. Tre gli indicatori: per i problemi di salute (riferiti dagli
adolescenti) l'Italia e' al 20^ posto su 24. Paesi Bassi, Austria e
Portogallo registrano livelli di disuguaglianze molto contenute, oltre
ad avere i livelli mediani di salute migliori.
Anche per la sana alimentazione l'Italia e' tra i paesi con
diseguaglianze superiori alla media (18^ posto). Per l'attività fisica
intensa - praticata al di fuori della scuola - l'Italia figura al 22°
posto della classifica, seguita da Spagna e Francia. (Dire - Redattore
Sociale) (da www.dire.it)
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