Il "trota" del
Cepu si chiama Pietro, figlio di Francesco Polidori, umbro 62enne che
in materia di «meritocrazia» ne sa una più del diavolo. In uno spot
pubblicitario il "trota" in questione appare affiancato al premio Nobel
Carlo Rubbia perché, grazie all'università telematica che con la
ministra Gelmini ha fatto bingo, ha sostenuto «9 esami in un anno». Mr.
Cepu, il padre, ci ha costruito un impero con la scuola recupero esami
che oggi conta 120 sedi in tutta Italia ma soprattutto un vero e
proprio ateneo telematico, l'E-Campus, spuntato fuori nel 2006 dal
cilindro dell'allora ministro Letizia Moratti, e, unico caso in Italia,
autorizzato contro il parere del Cun e del Cnvsu (consigli nazionali
universitari e per la valutazione), mentre tutti erano alle prese con
gli ultimi scampoli dello scorso governo Berlusconi. (da Il Manifesto
di Eleonora Martini)
Deve essere un momento propizio per Francesco Polidori, il fine
legislatura, perché anche ora la ministra Mariastella, tra un colpo
vero ai diritti e uno finto alla parentopoli universitaria, ha deciso
di premiare il fondatore del Gruppo Cepu che comprende anche la Scuola
Radio Elettra, gli Istituti Callegari, L'Accademia del lusso (scuola
italiana di moda con sedi perfino a Mumbay), la Glo School per
l'inglese, l'Ateneo Formass, e altre aziende. E con lui le altre 12
università telematiche nostrane, una specialità tutta italica perché
nel resto d'Europa la formazione a distanza non fa business a sé ma è
uno degli strumenti usati dagli atenei.
Qui la contestata "riforma" universitaria non c'entra nulla; il cavallo
di troia è un decreto di programmazione amministrativo, inviato il 27
ottobre ai rettori della Crui e al Cnsvu per il parere di competenza,
che per entrare in vigore non ha bisogno di passare per il parlamento.
La norma trasforma le «università non statali telematiche esistenti in
università non statali (non telematiche), su proposta delle università
interessate, che preveda l'erogazione di almeno la metà della propria
offerta formativa con modalità tradizionale o mista». Con l'E-Campus,
che annovera tra i suoi docenti migliori Marcello Dell'Utri, il Cepu è
pronto a ricevere i finanziamenti, appena incrementati di 25 milioni di
euro dalla "legge di stabilità", esattamente al pari della Bocconi,
della Luiss o della Cattolica, degli atenei privati cioè di maggiore
prestigio. Una norma che in Aula, e nel Paese, non sarebbe mai stata
discussa se non fosse stato per il deputato Pd Walter Tocci che ieri,
pretestuosamente ha presentato un emendamento ad un articolo del ddl
non particolarmente incisivo ma che gli ha dato l'occasione di chiedere
pubblicamente alla ministra Gelmini il ritiro del decreto in cambio del
ritiro dell'emendamento. Senza ovviamente ricevere alcuna risposta.
«Era l'unico modo per portare in Parlamento la questione che non
avrebbe mai dovuto essere normata solo attraverso un atto
amministrativo», racconta Tocci.
D'altra parte i rapporti tra Mr. Cepu (amico, secondo la rivista
on-line Campus, anche di Antonio Di Pietro che nel suo hotel di Borgo
San Sepolcro ha fondato l'Idv) e il Pdl sono da tempo molto buoni tanto
che l'uomo si è permesso di suggerire al Cavaliere (come racconta in
un'intervista al Giornale) in una cena con Meloni, Brambilla e Verdini
un nuovo modello di partito «meritocratico», denominato da lui stesso
«di vicinato», basato sulla vendita porta a porta: un modello che
«premia con crediti di impegno civile» i presidenti di circolo Pdl più
attivi. E sì che Berlusconi aveva già ricambiato la gentilezza
inaugurando l'anno accademico proprio (e solo) nella sede del Cepu dove
ha insistito sull'importanza del valore legale della laurea, senza il
quale a nulla servirebbero i diplomifici.
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