Indagine della
Società italiana di pediatria sui ragazzi 12-14 anni, che si lamentano:
"Famiglie assenti" Internet batte la tv, diminuisce il consumo
di alcol e sigarette, ma non quello degli spinelli.
E,
a sorpresa, i ragazzi lamentano le "troppe poche regole" imposte dalle
famiglie. In un poche parole: i genitori sono assenti. Da una
indagine della Società italiana di pediatria (Sip) viene fuori il
ritratto degli adolescenti italiani. A dominare, ovviamente, il web. È
"inarrestabile l’ascesa di facebook: il 67% ha un profilo sul social
network più famoso al mondo, contro il 50% dello scorso anno".
Aumentano i comportamenti a rischio nella rete, come dare il numero di
cellulare a uno sconosciuto.
Più in generale, si riduce il consumo di alcol e sigarette, ma non
quello di droghe leggere. Dilagano le 'diete fai da te'. I genitori
influiscono sulle scelte dei figli meno di quanto gli stessi figli
ritengono giusto e aumenta il numero di adolescenti che reputa "troppo
poche" le regole date dalla famiglia. Si riduce la fiducia verso tutte
le figure istituzionali (insegnanti, forze dell’ordine, medici,
magistrati, preti, politici). L’unica in controtendenza? I giornalisti.
L’indagine -“Abitudini e stili di vita degli adolescenti”- viene
effettuata dalla Sip da quattordici anni su un campione nazionale di
1.300 studenti delle scuole medie inferiori, ragazzi di età compresa
tra i 12 e i 14 anni. Patrocinata dal ministero della Gioventù, sarà
presentata al convegno “la società degli adolescenti”, il 2 dicembre a
Salsomaggiore.
IL WEB BATTE IL PICCOLO SCHERMO - E’ la prima volta. La prima volta che
tra gli adolescenti si assiste al “sorpasso”, quello di internet sulla
televisione. Gli intervistati che passano sul web più di 3 ore al
giorno (17,2%) superano quelli che passano più di 3 ore al giorno
davanti al piccolo schermo (15,3%), dato in calo rispetto allo scorso
anno quando la percentuale dei ragazzi che guardava la tv più di tre
ore al giorno era pari al 22%. E’ Facebook il protagonista indiscusso
del web. Oltre il 67% degli adolescenti ha un profilo sul social
network, con un incremento di circa il 35% rispetto allo scorso anno.
Ancora una volta le donne cybernaute superano i loro coetanei maschi
(68,7 contro 65,8%). Frequentare You Tube e chattare sono di gran lunga
le attività principali per le quali gli adolescenti si collegano in
Internet e perde sempre più terreno la “ricerca di informazioni” per
studio. Si conferma la tendenza, da parte degli adolescenti, ad un uso
sempre più “privato” di TV e Internet. Più della metà ha tv e computer
nella propria camera da letto, circa uno su due guarda la tv e oltre il
20% naviga in Internet. Sempre elevatissima (86%) la cattiva abitudine
di guardare la tv durante i pasti.
AUMENTANO COMPORTAMENTI A RISCHIO SUL WEB - Inviare foto, dare
informazioni personali, farsi vedere in webcam, accettare incontri con
sconosciuti: crescono rispetto allo scorso anno i comportamenti
potenzialmente a rischio. Oltre il 16% (contro il 12,8% del 2009)
dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a uno sconosciuto,
ed il 24,6% (contro il 20,7% del 2009) non ha esitato a inviare una sua
foto. Ma è nel sud che il fenomeno assume proporzioni maggiori, dove
quasi un adolescente su tre dichiara di aver dato informazioni
personali, come il proprio numero e di telefono e l’indirizzo della
scuola, a sconosciuti.
L'ECSTASY APPARE SEMPRE MENO COME PERICOLOSA - Meno di uno su tre
dichiara di fumare sigarette, dato in lieve calo rispetto allo scorso
anno (27,7 contro 29,5). In leggera diminuzione anche il consumo di
alcolici, che comunque rimane alto (beve birra il 47%, vino il 40%,
liquori il 18%). Cresce (dato molto probabilmente anche sottostimato)
il consumo di “canne”: il 9% del campione dice di aver provato almeno
una volta uno “spinello” contro l’8% dello scorso anno. L’1,5% del
campione (contro lo 0,3% di un anno fa) ammette di aver provato
l’ecstasy che viene percepita sempre di meno come una droga pericolosa.
Si riduce, infatti, di 9 punti percentuali, passando dal 77,5% al
66,3%, il numero di coloro che ritengono l’ecstasy “una droga
pericolosa”, mentre passa dal 5,2 al 9,3% il numero di coloro che la
ritengono poco pericolosa.
BULLISMO IN CALO, MA GUAI A FARE LA SPIA - Si conferma l’attenuazione
(in termini di frequenza) del fenomeno (in calo dal 2008), ma cresce -
seppure relativo ad una minoranza - la percentuale di chi considera
“fifone o spia” chi denuncia di essere vittima di atti di bullismo
o,peggio, di chi considera il bullo “un tipo in gamba”. Se nel 2009 chi
va a "raccontare ai genitori o agli insegnanti di subire prepotenze da
parte di altri ragazzi" viene considerato una spia secondo il 9%, nel
2010 lo è per il 10,5%. In calo chi è convinto che faccia "la cosa
giusta": 81,3% nel 2009, 78,4% nel 2010.
DILAGA LA “DIETA FAI DA TE” - Essere più belli, più alti ma,
soprattutto, non avere brufoli, sono i maggiori “desiderata” degli
adolescenti rispetto al proprio aspetto fisico. Ma per le femmine anche
avere gambe più belle (59,1%) e domina il modello “maggiorate”: il
45,4% delle ragazze infatti vorrebbe avere più seno. Circa un
adolescente su due vorrebbe essere più magro, percentuale che tra le
ragazze arriva al 59,3%. E nel tentativo di perdere peso il 22% del
campione ha già fatto una dieta dimagrante, ma solo il 32% (era il 36%
nel 2009) si è rivolto ad un medico (26% delle femmine). Dilaga dunque
la dieta fai da te: l’ha sperimentata il 35%, degli adolescenti,
percentuale che arriva al 43% tra le ragazze. Oltre il 60% ha dovuto
ricorrere, almeno una volta, alle cure di un pronto soccorso e
raddoppia (passando dal 4,6 al 9) la percentuale di coloro ai quali è
capitato di prendere farmaci per dormire.
PIÙ DELLA METÀ VORREBBE L’EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE - Il 50,4%
del campione vorrebbe che venisse introdotta l’educazione sessuale
nelle scuole. Il 68% dichiara di avere (o avere già avuto) il “ragazzo”
o la “ragazza” ed il 58% ritiene di avere tutte le informazioni che gli
sono necessarie a proposito del sesso, ma la fonte principale è il
gruppo dei pari. Meno di un terzo si rivolge alla mamma, meno di un
quinto al papà, poco più di un decimo agli insegnanti. Il 16% si
rivolge al pediatra/medico di famiglia il 18% cerca le informazioni sui
forum in Internet. L’età giusta? Per il 40% del campione non c’è, è
“quando ci si sente pronti”. Il 16,9% ritiene che sia 14 anni (era
l’11,7% nel 2009), il 17% 16 anni e il 25% 18 anni. ( da
www.dire.it)
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