Se il governo
non rinnova l’appalto, 183 dipendenti licenziati e decine di istituti
senza pulizia e sorveglianza Il rischio è che il primo gennaio 2011,
dopo le vacanze di Natale, gli alunni di Livorno trovino le scuole
chiuse. L’allarme è legato al
fatto che a gennaio prossimo potrebbero essere licenziate le 183
persone che, per le ditte Miorelli e Compass, si occupano di aprire le
scuole, pulire le aule e fare sorveglianza. A fianco del
personale Ata, che fa capo allo Stato, ad occuparsi della gestione
delle scuole sono infatti gli operatori dipendenti di queste due ditte,
che operano a livello regionale. Il
servizio è affidato a Compass e Miorelli sulla base di un appalto
ministeriale, che scade il 31 dicembre e che il ministero non sembra
intenzionato a rinnovare. In parole povere a Livorno 183 donne,
dipendenti di Miorelli e Compass, finirebbero a casa.
A lanciare l’allarme è la Cgil, tramite la segretaria Filcams Pieralba
Fraddanni: «Già a dicembre del 2009 il governo ha deciso il taglio del
25 per cento di questi lavoratori. Per evitare licenziamenti è stata
decisa una riduzione degli orari di lavoro per tutti, e in altri casi è
stata attivata anche la cassa integrazione in deroga». Il fatto è che
la situazione sembra destinata a peggiorare. «In novembre - spiega
Fraddannii - abbiamo avuto due incontri con il ministero che ci ha
parlato chiaramente di assenza di soldi, invitandoci ad attendere la
finanziaria. Il problema è che a Livorno ci sono 183 dipendenti di
Miorelli e Compass, 170 operano tra la città e Collesalvetti e gli
altri nelle scuole della provincia. Molte di queste donne appartengono
a nuclei familiari monoreddito, spesso sono di mezza età e quindi
difficilmente ricollocabili sul mercato del lavoro».
Il mancato rinnovo dell’appalto in verità non riguarda solo le
dipendenti delle due ditte di servizi, ma tutti i cittadini. Perché
senza quelle 183 persone che si occupano di pulire, sorvegliare la
scuola, aprire e chiudere gli istituti il sistema scolastico cittadino
andrebbe in tilt. «I nove circoli didattici di Livorno - dice ancora
Fraddanni - per il 70 per cento utilizzano questo personale, come anche
le scuole elementari di Collesalvetti, Stagno, Nugola, Castellanselmo e
Vicarello. Inoltre ad occuparsi delle pulizie degli istituti superiori
Cecioni, Enriques, Cappellini e Buontalenti sono esclusivamente i
lavoratori di Miorelli e Compass. È chiaro che senza di loro la scuola
cittadina pubblica subirebbe un colpo gravissimo». Perché da solo il
personale Ata non potrebbe certo garantire tutti i servizi finora
portati avanti dai dipendenti delle due ditte in appalto. «Gli Ata sono
già all’osso - dice infatti Patrizia Villa, Flc Cgil - non potrebbero
sobbarcarsi altro lavoro. Senza il personale delle ditte si mett la
scuola in ginocchio».
Per protestare contro l’ipotesi di mancato rinnovo degli appalti
Cgil e Uil trasporti organizzano per giovedì 2 dicembre uno sciopero
nazionale con manifestazione a Roma e per la prossima settimana è in
programma anche uno sciopero di due giorni a livello regionale. «Perché
è necessario che le famiglie e gli studenti più grandi - conclude
Fraddanni - capiscano come questi lavoratori siano indispensabili per
la scuola».
(da Il Tirreno di Anna Cecchini)
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