Si è concluso il convegno: "Stato di diritto e democrazia in Italia. Il
rispetto e l'applicazione della Convenzione europea dei diritti
dell'uomo nell'ordinamento italiano". Dopo due giorni di lavori
l'appuntamento promosso da Radicali Italiani, Partito Radicale
Nonviolento e dai parlamentari radicali che ha riunito a Roma, nella
Sala del Refettorio della Camera, i massimi esperti di diritto
internazionale per discutere di rispetto e applicazione della
Convenzione europea dei diritti dell'Uomo (Cedu) nell'ordinamento
italiano. http://www.agenziaradicale.com
Il gruppo di accademici e professionisti ha prodotto come documento
finale la "Dichiarazione della Sala del Refettorio", nella quale
denuncia sistematiche violazioni dei diritti umani e di numerosi
articoli della Convenzione e lancia l'allarme, dinanzi alla disastrosa
situazione dell'amministrazione della giustizia, per la vita
dello Stato di diritto in Italia.
Oltre alla giustizia, per cui l'Italia risulta lo stato più condannato
dalla Corte europea di Strasburgo, violazioni sistematiche della
Convenzione - e della stessa Costituzione italiana - sono state
evidenziate anche in merito alla politica di respingimento dei
migranti; alla gravissima situazione delle carceri; all'utilizzo
strumentale del segreto di Stato; alla mancanza di indipendenza del
sistema radiotelevisivo pubblico, alle criticità del ddl sulle
intercettazioni e alla scarsa considerazione della privacy e della
reputazione degli indagati; alla gestione del ciclo dei rifiuti la cui
carenza comporta gravi conseguenze per il diritto alla salute; e alla
mancanza di strumenti a tutela del diritto di elettorato passivo.
Il documento rileva dunque che lo Stato italiano è largamente
inadempiente rispetto agli obblighi imposti dalla Convenzione europea
dei diritti umani , peraltro in buona parte già previsti dalla
Costituzione italiana.
Nella "Dichiarazione della Sala del Refettorio" gli accademici si
rivolgono alle istituzioni e alla politica sottolineando la necessità
di interventi strutturali per rimuovere le cause di incompatibilità
dell'ordinamento italiano con la Cedu, nonché l'urgenza di promuovere
la tutela preventiva dei diritti previsti dalla Convenzione, tramite la
creazione di un'istituzione indipendente per i diritti umani.
Al Convengo hanno preso parte tra gli altri, i professori Zagrebleski,
De Sena, Cataldi, Francioni, Cannizzaro, Condorelli, Sciso, Patrono.