Lettere in
redazione
C’è da non crederci! Eppure è vero. Da un anno a questa parte, la
Camera dei deputati e il Senato hanno riservato molto tempo per cercare
di sovvertire le sentenze del C.G.A. per la Sicilia. Sentenze di totale
annullamento del concorso per dirigenti scolastici perché pieno di
scorrettezze. Sentenze che obbligavano e obbligano l’amministrazione a
ripeterlo. E allora a sostenere i parenti o conviventi, gli amici e le
amiche sono intervenuti i parlamentari. Una prima volta hanno
presentato un emendamento ‘ad personas’ per ‘salvare’ il posto di
dirigente scolastico a 416 insegnanti che erano risultati ‘vincitori’
nel concorso annullato dal C.G.A., ma il Presidente della Repubblica lo
bocciò.
Una seconda volta venne bocciato per intervento del presidente della
Commissione affari costituzionali del Senato l’emendamento per fare
svolgere un concorso riservato che doveva sanare le scorrettezze
sanzionate dal C.G.A. Una terza volta sono intervenuti due disegni di
legge alla Camera dei deputati e un disegno di legge al Senato. E
allora è facile comprendere perché un’iniziativa ripetutamente bocciata
e ritenuta incostituzionale possa moltiplicarsi per tre! Ed è anche
facile comprendere perché sono stati dedicati tanti giorni e tanto
tempo nel passaggio da una commissione all’altra e da una Camera
all’altra per cancellare con una legge le sentenze della magistratura!
Molte le sedute nelle diverse commissioni dei due rami del Parlamento,
molti gli interventi, molti gli emendamenti, molti i verbali per
rovesciare con una legge e nonostante il contrasto con la Costituzione
le sentenze della magistratura. Una legge che viene indicata necessaria
perché 416 scuole della Sicilia risentono della mancanza di dirigenti
scolastici effettivi. Non è vero. Basta guardarsi intorno. Se invece
fosse stato vero, sarebbe stato un motivo in più per ripetere
velocemente il concorso annullato dalle sentenze del C.G.A. E salvare
così velocemente la scuola siciliana! Proprio sul quotidiano “La
Sicilia” del 18 novembre è riportata, sottoscritta da 28 dirigenti
scolastici a tempo indeterminato di altrettanti istituti di Catania,
una lettera nella quale assumono una posizione netta in merito al
disservizio di assistenza igienico-personale agli alunni disabili
frequentanti le scuole. Esprimono i tutto il loro rammarico per il
ritardo dell’attivazione del suddetto servizio nelle scuole e “si
ritengono amareggiati e indignati per le modalità con cui l’intera
delicatissima vicenda è stata gestita dall’amministrazione comunale di
Catania e trattata attraverso i mezzi di comunicazione mediante
un’informazione ambigua e fuorviante mirata a screditare l’immagine
della scuola e dei suoi dirigenti ritenuti ingiustamente responsabili
di un servizio obbligatorio non reso”.
Penso che quei parlamentari tanto interessati all’approvazione di una
legge per annullare le sentenze del C.G.A. avrebbero fatto bene ad
utilizzare quel tempo per migliorare le condizioni delle scuole della
Sicilia. E penso anche che i sindacati della scuola, tutti i sindacati
della scuola, compresi quelli dei dirigenti, avrebbero fatto bene ad
occuparsi di trovare il modo di sanare insufficienze come quella
indicata dai dirigenti scolastici delle scuole del comune di Catania. E
di eliminare tante altre cose negative che purtroppo si riscontrano
nelle scuole. Perché ho letto un documento sindacale nel quale si trova
scritto che ‘una scheggia della magistratura isolana entra a gamba tesa
spiazzando il Parlamento e imponendo a fortiori, in spregio ad ogni
elementare regola di buon senso, il rifacimento delle prove per il 13
dicembre’, evidenziando l’esistenza di una acredine e un senso di
vendetta in settori minoritari e marginali della sola magistratura
isolana che lascia allibiti’. Pertanto viene proposta addirittura ‘la
proclamazione congiunta dello stato di agitazione’ di tutti i sindacati
‘per arrivare, secondo le procedure previste, alla proclamazione
congiunta dello sciopero della scuola per il 13 dicembre 2010’.
Se questa è l’ottica di favorire il bene pubblico indicata nel
documento di una delle organizzazioni sindacali dei presidi nel
proporre lo sciopero generale per ‘recuperare’ all’impossibile legalità
la permanenza di 416 insegnanti come dirigenti scolastici, bisognerebbe
mandare a monte qualsiasi nozione di educazione civica e di diritto
costituzionale. Una proposta seria potrebbe essere quella di lottare
per l’occupazione dei lavoratori della scuola diventati improvvisamente
disoccupati. Di dare la corretta assistenza agli alunni disabili. Di
ridurre il numero degli alunni per classe. E di vedere i componenti
delle segreterie e i dirigenti dei sindacati presenti nelle singole
scuole a restare notte e giorno nelle sedi delle proteste. In caso
contrario, non si vede perché i docenti, il personale Ata e gli stessi
dirigenti scolastici debbono corrispondere ogni mese un ‘obolo’ per
l’iscrizione ad uno qualsiasi dei sindacati della scuola.
Umberto Tazzer
umbertazzer@hotmail.it