Meloni, dispiace che qualcuno protesti
per difesa status quo.
(ASCA) -''Mi dispiace che ci sia tra gli studenti medi e universitari
ancora qualcuno che difende lo status quo, e manifesta in favore dei
privilegi del passato''. Cosi' il ministro della Gioventu', Giorgia
Meloni, commenta le manifestazioni di protesta inscenate in diverse
citta' italiane. ''Si attaccano le riforme del ministro Gelmini in nome
della pubblica istruzione, ma per conto di sindacati, baroni e partiti
- continua la Meloni - Personalmente, considero sempre un bel segnale
di vita quando ragazzi e ragazze di questa nazione scendono in strada
per far sentire la propria voce. Pero' bisogna stare attenti a non
lasciarsi strumentalizzare dalla politica per i suoi giochi di palazzo.
Resto convinta che la maggioranza dei
giovani italiani desideri, anzi pretenda il cambiamento incarnato
dall'azione di questo governo''.
''Gli studenti italiani vogliono
voltare pagina - conclude il ministro della Gioventu' - per un reale
diritto allo studio e una reale promozione del merito. Ed e' giunto il
momento che anche certi 'feudatari dell'istruzione' se ne rendano conto
e se ne facciano una ragione''.
Zingaretti, non ascoltare studenti e'
un delitto
''Non possiamo mettere il silenziatore alla protesta degli studenti, ma
quello che dobbiamo fare e' ascoltare le loro idee e proposte perche'
sono la base per edificare la nuova Italia. I giovani sono il futuro,
non solo dal punto di vista anagrafico, ma perche' possiedono la forza,
la voglia e la passione di offrire a questo Paese un volto migliore.
Non investire nei giovani e addirittura non prestare attenzione alle
loro rivendicazioni e' un vero e proprio delitto, la prova schiacciante
che questo Governo non ha alcuna voglia di offrire al nostro Paese
un'altra possibilita'''. Lo dichiara in una nota il presidente della
Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. ''Alle migliaia di ragazzi e
ragazze che oggi stanno protestando a Roma o nelle altre citta'
italiane voglio far arrivare tutta la mia solidarieta' e il mio
appoggio - conclude Zingaretti - perche' le riforme devono essere un
processo condiviso e mai imposto da chi finora si e' dimostrato capace
solo di tagliare le risorse alle scuole e alle universita' italiane''.
(Asca)