Il maxi-emendamento alla Finanziaria
restituisce agli istituti paritari i 245 milioni tagliati. Nella casse
delle università dovrebbero entrare 500 milioni. Durissima la Cgil: "E'
un gioco delle tre carte sulla pelle dell'istruzione"
Il governo ripristina i fondi per le scuole paritarie, incrementa i
finanziamenti agli atenei, restituisce all'università i fondi per le
borse di studio e assegna le risorse per espletare i concorsi richiesti
in queste settimane a gran voce dai ricercatori in agitazione in tutti
gli atenei. Il maxiemendamento alla legge di stabilità per il 2011 (ex
legge finanziaria) restituisce agli istituti paritari i 245 milioni
tagliati con la prima versione del provvedimento. Il ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, mette
così a tacere la polemica derivata dal taglio del 47 per cento (253
milioni) operato alle paritarie qualche settimana fa, che aveva creato
più di qualche malumore, soprattutto negli ambienti cattolici. '
L'emendamento del governo porterà nelle casse degli atenei anche 800
milioni che recuperano in parte i tagli effettuati con le ultime
manovre finanziarie e andranno a incrementare il Fondo di finanziamento
ordinario. Ci sono inoltre 500 milioni in più sullo stesso capitolo per
gli anni a partire dal 2012 in poi. Una parte di questi fondi dovranno
servire all'espletamento dei concorsi per professore di seconda fascia
(associato) negli anni dal 2011 al 2016. Una integrazione ai
finanziamenti delle università, quest'ultima, che potrebbe fare
rientrare la protesta dei ricercatori contro la riforma Gelmini. La
riforma dell'università portava a rottamazione i ricercatori che per
oltre un decennio hanno insegnato e, in questo modo, supplito alla
carenza di docenti di prima e seconda fascia. Ma che non si erano
potuti dedicare alla ricerca a tempo pieno rimanendo indietro nei
concorsi.
Un provvedimento, quello delle scuole paritarie, che provoca le
proteste dell'Idv e un duro comunicato della Cgil scuola: "Si compie -
dice il segretario Mimmo Pantaleo - il solito gioco delle tre carte. Si
incrementano di 800 milioni i fondi per l'università, la cui
ripartizione, tra concorsi fondo ordinario e diritto allo studio, non è
chiara, ma si confermano i tagli di 1,4 miliardi previsti dal decreto
fiscale del 2008. Agli istituti di ricerca pubblici resta la
diminuzione di 95 milioni del fondo per il 2011. Sono confermati i
tagli per la scuola, anche per il prossimo anno e nel contempo sono
aumentati di 245 milioni i fondi per le scuole paritarie. Un governo in
agonia vuole completare l'opera di demolizione della conoscenza
pubblica per lasciare spazio alla privatizzazione".
Il maxiemendamento al disegno di legge di stabilità stanzia anche 100
milioni per borse di studio e prestiti d'onore agli studenti
universitari meritevoli. Sarà un decreto dei ministri dell'Economia e
dell'Istruzione a stabilire "le tipologie di interventi suscettibili di
agevolazione e i soggetti beneficiari meritevoli di agevolazione. L'Unione degli universitari considera
questi 100 milioni una parziale risposta del governo alla mobilitazione
studentesca. "Il governo - dichiara Giorgio Paterna - dopo le
proteste degli studenti e di tutta la comunità accademica, ha fatto
finalmente un passo indietro e restituito una parte di quanto tolto
agli atenei". "Queste risorse - prosegue - servono solo a ridurre il
taglio previsto per i prossimi anni e non rappresentano in nessun modo
un investimento sull'istruzione superiore, ma solo una parziale
restituzione di tagli imposti" in precedenza. (Salvo Intravaia da
Repubblica.it)
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