Un bambino di
otto anni è stato allontanato dalla sua scuola elementare dopo aver
picchiato le sue maestre di sostegno con calci e pugni. La prima ha
riportato contusioni e lividi; la seconda, sua sostituta, ha ricevuto
un calcio al ventre. L’allontanamento è stato dettato da un’ordinanza
del sindaco di Zero Branco, Mirco Feston: «Dovevo tutelare i bambini e
gli insegnanti – spiega –. Avevano paura per quelle crisi improvvise e
incontrollabili. L’amministrazione ha il compito di assicurare un
servizio fruibile ai cittadini, ma in questa situazione la classe non
era più in grado di proseguire le lezioni, alcuni alunni ancora non
sanno leggere, così non si poteva andare avanti».
È un provvedimento forte e anomalo, quello del Comune. Già la
direzione didattica aveva disposto una sospensione del bambino per tre
giorni, ma il sindaco, ricevute continue e preoccupate segnalazioni, si
è sentito di dover intervenire con l’ordinanza, chiedendo poi
l’intervento del servizio di neuropsichiatria infantile. Il
provvedimento di allontanamento è terminato il 2 novembre. Per il suo
ritorno in classe il bambino è stato accompagnato da uno specialista
dell’Usl 9, incaricato di seguirne il comportamento durante le ore di
lezione insieme ai compagni di classe, per valutare reazioni e
dinamiche di gruppo. Il caso è emerso proprio con il rientro fra le
mura della scuola elementare, perché alcuni genitori si sono detti
contrari alla presenza del piccolo nell’istituto, temendo per i propri
figli. Il bambino da un anno e mezzo è seguito dall’Usl 9 per problemi
neurolinguistici. Frequenta la seconda elementare, ed è figlio di una
coppia di stranieri ben integrati nella comunità del piccolo centro
trevigiano: mentre a casa con la famiglia e durante le visite mediche
non vengono riscontrati comportamenti anomali, ha dimostrato invece sin
dall’ingresso in classe atteggiamenti violenti, con i coetanei e in
particolare con le insegnanti.
Silvia Madiotto(da http://corrieredelveneto.corriere.it/)
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