I sottoscritti docenti
del Liceo classico “N. Spedalieri” di Catania, a fronte delle
difficoltà del sistema scuola a seguito del “riordino Tremonti –
Gelmini”, si dichiarano esasperati
dall’operato degli ultimi governi nei confronti della scuola, che ha
eroso fondi e manipolato la sfera della trasmissione della cultura
tramite una logica che appare poco interessata all’aspetto educativo –
didattico, creando così di fatto le condizioni per lavorare con sempre
maggiore disagio.
Ecco alcuni dei punti nodali alla base della riflessione e
della protesta:
- la possibile prevista presenza di
un numero di alunni (anche fino a 31/32) per classe, contro tutte le
norme vigenti di sicurezza oltre che contro le più ovvie necessità
pedagogiche;
- il taglio delle cattedre, che ricade
sulla possibilità dei precari di occupare posti vacanti e sui docenti
di ruolo divenuti soprannumerari;
- il blocco totale, per la durata di
un triennio, degli scatti di anzianità (uno dei pochissimi comparti ad
avere ricevuto questo trattamento);
- la soppressione delle
sperimentazioni, a volte eccessive nel numero, ma certamente spesso
positive, di cui il riordino non ha per nulla tenuto conto;
- la riduzione dei fondi per il
pagamento delle supplenze, che vede molte scuole con i bilanci in rosso
per avere anticipato, negli ultimi due anni, somme dovute dal Ministero
e poi, retroattivamente, negate;
- la riduzione del personale ATA
che, oltre alla perdita dei posti di lavoro, comporta effettive
difficoltà nell’attenzione da prestare quotidianamente alle esigenze
della comunità scolastica
- la politica relativa al sostegno
durante le ore di lezione, che priva gli alunni più bisognosi di scuola
e di educazione speciale di diritti e opportunità e ricade pesantemente
sulle possibilità di occupazione dei docenti qualificati,
mortificandone l'identità professionale.
Se è vero che i licei pagano meno le scelte previste dal riordino dei
cicli rispetto agli altri indirizzi scolastici, è altrettanto vero, per
esempio, che l’avvicendamento di tre
insegnanti di Lettere nel biennio ginnasiale non è dovuto a motivi
didattici, ma alla logica del taglio del personale e delle ore di
insegnamento, derivata non da politiche pregresse, come più volte
sostenuto dal Ministero, bensì dalla riduzione netta del monte ore in
tutti gli ordini di scuola, dalla primaria alla secondaria superiore,
imposto a priori prima ancora della determinazione dei quadri orari.
Dopo anni in cui il senso del dovere della nostra categoria
professionale e la passione per il nostro lavoro quotidiano ci hanno
portato a tentare di arginare le carenze e di rimediare ai guasti
provocati dalle politiche dei vari governi, pensiamo che sia giunto il
momento di dire basta! Basta alla
riduzione delle risorse, alla logica del progetto proposto solo in
quanto riempitivo delle lacune dell’offerta formativa, a scelte che
penalizzano la formazione degli alunni e la qualità della professione
docente.
Abbiamo scelto di manifestare il nostro disagio in questo documento e
poi attraverso la possibile scelta, per ogni docente, di altre forme di
protesta già in atto, per questo anno scolastico, in molte scuole
del territorio catanese e nazionale, quali
il rifiutarsi di assumere ore aggiuntive rispetto all’orario
contrattuale di 18 ore e/o il non accompagnare gli studenti durante gli
stage all’estero e i viaggi di istruzione che verranno effettuati.
Come ribadito in un recente studio di Bankitalia (F.Cingano -
P.Cipollone, "I rendimenti dell'istruzione", settembre 2009), ci chiediamo quale sarà il futuro di un
paese che non investe in formazione e in ricerca e svilisce l’attività
professionale dei docenti.
Consapevoli della necessità della riforma della scuola, ne auspichiamo
una che garantisca i diritti e le libertà di tutti nel rispetto della
nostra Costituzione, e non questa segnata solo da calcoli aziendali
tesi al risparmio, che hanno determinato le combinazioni
orarie prima dei contenuti delle discipline, ancora da fissare
nonostante si sia dato il via al riordino. Invitiamo genitori ed alunni a comprendere
le ragioni della nostra protesta, per continuare a discutere insieme di
scuola e di modelli di sviluppo per il nostro paese.
Augusta Luciano - Battiato Loredana - Bella Domenico - Buemi Agata -
Caminiti Concita - Caminiti Cristina - Cantaro Adriana - Consalvo
Rosanna - Costanzo Alessia - Crispo Lina - Cro Vincenzo - Di
Nardo Michele - Di Vita Carmelisa - Ferlito Maria - Florio Maria
Fabiola – Giuffrida Grazia - Gutkowski Emanuela – Lamantia Alessandra -
Leonardi Corrada - Leonardi Giovanna - Leonardi Piera - Liotta
Benedetta - Maccarone Concetta - Malaponte Maria - Marchisello
Maria Grazia - Monaco Felice - Motta Claudia - Napoli Carmelo - Pisano
Stefania - Privitera Giuseppe - Puglisi Elvira - Reganati Giuseppina -
Reitano Anna - Russo Antonina - Sanfilippo Valeria - Tricomi Chiara.
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