Il sistema formativo italiano è basato su
un modello adatto a "società agricole arcaiche" e non a un paese moderno.
Lo ha affermato Salvatore Rossi, direttore dell'area Ricerca economica
della Banca d'Italia, spiegando che "in Italia, in rapporto al Pil,
nell'istruzione primaria si spende più che in altri paesi, in quella
secondaria più o meno la stessa quota degli altri, mentre per
l'università si spende molto meno".
"È un tipo di scelta pubblica - ha detto Rossi intervenendo alla
presentazione di un libro ('Gioventù
sprecata', di Tonia Mastrobuoni e Marco Iezzi) - tipico delle
società agricole arcaiche, dove prevale l'analfabetismo. Ed è un tipo di scelta pubblica
anacronistico", perchè oggi lo sviluppo dell'economia e della società
"è appeso alla fascia alta dell'istruzione". (Apcom)
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