Test Invalsi in
italiano e matematica anche per i ragazzi delle superiori. A maggio i
quindicenni delle classi seconde dovranno cimentarsi per la prima volta
con le prove nazionali che hanno già coinvolto, negli scorsi anni, i
ragazzini della primaria e delle medie. Dovranno dimostrare come se la
cavano con i numeri, la grammatica, la comprensione del testo
sottoponendosi a test uguali su tutto il territorio nazionale. I
risultati non faranno media, ma saranno utili al ministero e
all’Istituto di valutazione del sistema scolastico per capire qual è il
livello di apprendimento, da nord a sud, degli studenti delle seconde
superiori. Questi saranno i dati più aggiornati prodotti all’interno
del nostro paese: gli ultimi rilevamenti sulle conoscenze dei
quindicenni li ha fatti l’Ocse, che ha bocciato sonoramente l’Italia.
L’Invalsi quest’anno dovrà anche cominciare a predisporre un’ipotesi di
prova standard per la classe quinta, ma il test sbarcherà alla
maturità, salvo sorprese, solo nel 2012: servono tempi tecnici per
predisporre la novità. I nuovi compiti per il 2010/2011 sono stati
assegnati all’Invalsi con una direttiva firmata dal ministro Gelmini
che porta la data di luglio ma è stata emanata solo qualche giorno fa
dopo la registrazione alla Corte dei Conti. La direttiva traccia un
quadro di ampliamento delle attività dell’istituto che dovrà anche
“progettare e mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche
prove di valutazione degli apprendimenti relative a nuove aree
disciplinari con priorità alla lingua inglese e alle scienze”.
Fin qui i progetti. Ma la situazione finanziaria generale che sta
imponendo sacrifici a tutte le pubbliche amministrazioni rischia di
mettere un freno all’attività complessiva dell’Invalsi dove si vivono
ore di preoccupazione: per il 2011 la Finanziaria ha tagliato, come ha
segnalato anche il deputato democratico Giovanni Bachelet, «un altro
milione di euro all’Istituto e all’Ansas, l’agenzia nazionale per la
formazione degli insegnanti, che insieme ne avevano poco più di quattro
prima di questo taglio». «Stiamo facendo la verifica delle risorse
disponibili- conferma Piero Cipollone, presidente uscente dell’Invalsi,
che rimarrà in carica ancora diversi mesi visto che la procedura di
nomina è molto complessa e passa anche attraverso il Parlamento-. Per
il 2011 avremo poco più di tre milioni di euro e le attività di
rilevazione degli apprendimenti richiedono risorse adeguate per via
della numerosità delle persone da testare». La legge del 2004 che ha
istituito l’Invalsi ha assegnato all’Istituto, a partire dal 2005, un
finanziamento di quasi 11 milioni che, però, è andato scemando negli
anni nonostante il potenziamento della valutazione sia stato un punto
fermo dei ministri che si sono susseguiti. Al di là degli annunci, ora
toccherà ai tecnici fare i conti con i soldi in cassa. Se negli anni
scorsi anni, infatti, erano rimasti in bilancio fondi non spesi perché
per un periodo la valutazione è stata bloccata per rivedere il sistema
di rilevamento dei dati, ora anche le scorte sono finite. In una
quindicina di giorni dovrebbero arrivare risposte dal ministero.
Altrimenti si dovrà ragionare su quale parte della valutazione
sacrificare. Il punto fermo è misurare gli apprendimenti dei ragazzi
delle superiori che non sono mai stati sottoposti ai test. L’ipotesi,
in caso di confermata carenza delle risorse, è «dimensionare
l’attività- spiegano dall’istituto- la seconda superiore ha la
priorità». Potrebbero essere sacrificate perciò le seconde elementari
dove quella di maggio sarebbe la terza rilevazione. Il tempo stringe,
comunque, perché per i test di primavera l’Invalsi deve stampare e
consegnare 4 milioni di questionari per i piccoli e un altro milione
per i più grandi. Quindi bisogna indire dei bandi di gara
internazionali per assegnare la stampa, che richiedono procedure
lunghe. Ma quanto costa rilevare gli apprendimenti? «Poco più di 2 euro
a studente per un totale di circa 1,2 milioni di euro per coorte»,
spiega Cipollone. L’insieme delle seconde elementari è una coorte, così
come quello delle quinte, delle prime medie e delle seconde superiori:
fa un totale di quattro. Solo così siamo quasi a 5 milioni di
fabbisogno, più gli stipendi, le spese generali, i fondi che servono
per il test dell’esame di terza media, per studiare quello della
maturità, per predisporre le prove per le nuove materie, i soldi per la
ricorrezione su base campionaria di alcuni elaborati della maturità. E
quest’anno scolastico sono in programma anche le nuove rilevazioni
internazionali Ocse sui quindicenni e quelle sulle capacità di lettura
e nella matematica dei piccoli che non possono essere sacrificate,
l’Italia non può uscire da queste valutazioni.
(da Il Messaggero di Alessandra Migliozzi)
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