L’aula
magna del liceo europeo Cutelli di Catania ha fatto da sfondo, lunedì
25 ottobre, al convegno “Storie nella storia”, organizzato dalla Formac
e dal gruppo redazionale de “Lo Storione”.
L’incontro, coordinato dal Dirigente scolastico Tino Maglia, si è
avvalso del contributo di esperti nell’ambito della didattica della
storia, che operano in collegamento con le più importanti associazioni
del settore. Giorgio Cavadi, dirigente scolastico e membro di “Clio
‘92”, Giovanni Morello docente di scuola secondaria e membro
dell’associazione Koinè, Teresa Garaffo ricercatrice presso il
Dipartimento dei Processi Formativi del’Università di Catania sono
stati i relatori a cui è stato affidato il tema della didattica ludica
applicato alla Storia.
Tutti gli interventi, affrontando da diverse angolature il problema
dell’insegnamento-apprendimento della storia, hanno messo sotto accusa
il tradizionale modello trasmissivo, poco accattivante per l’alunno e
privo di un’implicita valenza critica.
In particolare il prof Cavadi ha sottolineato come compito principale
del docente sia quello di fornire agli alunni gli strumenti cognitivi
attraverso cui problematizzare la narrazione storica. Il prof Giovanni
Morello, invece, assumendo il punto di vista della scuola secondaria,
ha affermato che alla base delle difficoltà di apprendimento degli
alunni c’è una grave carenza lessicale che li porta, ad esempio, a
confondere il termine “finanziario” con il termine
“economico” o a non comprendere cosa significa “burocrazia”, tutti
termini questi che hanno una grande implicazione dal punto di vista
storiografico.
Altro elemento di condivisione emerso dagli interventi è l’utilità
dell’approccio ludico nella pratica didattica: a tale riguardo la
prof.ssa Garaffo ha precisato come tale stategia abbia un carattere
trasversale, investendo non solo la disciplina storica, ma la didattica
in generale.
Infine la presentazione de Lo Storione, il giornale impossibile che
parla di Storia come fosse cronaca dei nostri giorni. Si è ribadito
ancora che il gioco è cosa serissima e che i modi dell’insegnamento
devono fare i conti con l’affettività degli alunni. Se il
docente-mediatore riesce ad agire su un’affettività positiva, questa
favorirà l’apprendimento, viceversa l’apprendimento sarà fortemente
ostacolato se non compromesso. Lo Storione vuole essere un modo
dell’insegnamento generativo di affettività positiva, uno strumento
accattivante e ironico per accostarsi alla Storia con motivazione e
interesse e un’occasione per fare laboratorio di storia. Questo il
fulcro dell’intervento di Carla Virzì, della Formac Educational,
società che distribuisce Lo Storione. Ha chiuso il convegno Lucia
Scuderi, autrice e illustratrice che fa parte della redazione che ha
ideato il divertente giornale didattico (insieme a Riccardo
Francaviglia, Margherita Sgarlata, Giusi Germenia e Santo Pappalardo).
La Scuderi ci ha offerto un resoconto dettagliato del suo lavoro di
redattrice e inviata che ha viaggiato nel passato riportando i
personaggi storici nel nostro presente. Ma ne Lo Storione i grandi
della storia sono solo un pretesto per parlare dell’uomo comune, della
società del tempo, dei costumi, dell’abbigliamento, delle abitudini
alimentari e della cultura in generale. Una visione della storia, per
dirla con Cavadi, non come visita al regno dei morti, semmai come un
avventuroso viaggio nel tempo.
Calogero Virzì
redazione@aetnanet.org