“Criticare
pubblicamente la riforma Gelmini può costare ai dirigenti scolastici
fino a tre mesi di stipendio mentre alzare la voce nei confronti di un
genitore causerà una multa da 350 Euro.
Da oggi, i capi di istituto non potranno più esprimere il loro dissenso
nei confronti dell’operato del Governo, né in pubblico né sui media. Lo
stesso Marcello Limina, direttore dell’Ufficio scolastico regionale
dell’Emilia Romagna, nel maggio dello scorso anno aveva intimato a
presidi e insegnanti emiliano romagnoli di evitare qualsiasi tipo di
intervista o dichiarazione che potesse essere lesiva dell’immagine
della pubblica istruzione, pena severe sanzioni disciplinari. Questo è
solo l’ultimo vergognoso Diktat imposto dal Governo Berlusconi per
eliminare qualsiasi forma di dissenso popolare nei confronti
dell’operato di una maggioranza che, da un lato distrugge il Paese con
scelte politiche scellerate e dall’altro mette il bavaglio a chiunque
intenda manifestare liberamente la propria contrarietà” Questo dichiara
Liana Barbati, Presidente del Gruppo consiliare IDV in Regione.
“Noi di Italia dei Valori vorremmo solo ricordare a Berlusconi, alla
Gelmini, a Brunetta e a Marcello Limina che, fino a prova contraria,
viviamo ancora in un Paese libero. L’articolo 21 della Costituzione
italiana, per l’appunto, è stato scritto con il nobile intento di
tutelare la libertà di espressione di ogni singolo individuo. Se questo
diritto fondamentale viene negato o calpestato, diventiamo esattamente
come la Cina. Vogliamo davvero permettere che questo succeda? Vogliamo
farci togliere anche un diritto fondamentale come quello al dissenso?
Noi di IDV diciamo un secco NO.
Ecco perché invitiamo chiunque non sia in linea con le scelte del
Governo a manifestare, dissentire e ad alzare la propria voce. Questa è
la nostra libertà e noi dobbiamo combattere con ogni mezzo per
difenderla” Conclude la Presidente IDV. (da
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