Intimidazioni,
aggressioni e soprusi sono sempre piu' comuni nell'infanzia e a scuola.
Ogni giorno, nel 49,9% delle classi italiane si compiono atti di
bullismo. Un fenomeno che non e' piu' solo tipico degli adolescenti
maschi. Un bullo su 6 infatti e' femmina e ormai si registrano episodi
di bullismo anche nella scuola materna. A scattare la fotografia e'
Luca Bernardo, presidente della Commissione disagio adolescenziale del
Miur, al convegno della Societa' italiana di pediatria. ''Il bullismo
inizia generalmente dagli 8 anni - spiega - perche' e' quello il
momento in cui inizia a strutturarsi il concetto di classe, e quindi
anche quello del suo leader. In Italia e all'estero stiamo raccogliendo
episodi del genere anche nelle scuole materne, dove bimbi di 4 anni
vengono aggrediti da gruppi di tre, cinque coetanei. Si inizia con le
vessazioni verbali e a volte si finisce con le aggressioni fisiche. A
scatenare i bulli nell'infanzia e' generalmente la diversita', razziale
o della disabilita'. Nelle scuole medie e al liceo si aggiunge anche
l'omofobia''. L'altro fenomeno in crescita e' quello del bullismo
femminile. ''La bulla femmina - continua Bernardo - e' quasi sempre
intelligente e brillante, si circonda di altre ragazzine brillanti e
intelligenti e crea una cintura di insicurezza attorno alla vittima con
chiacchiere e calunnie su mail, sms, social network''. Per arginare e
combattere il bullismo si deve agire soprattutto sul fronte della
prevenzione, conclude Bernardo, ''con un'alleanza forte tra scuola,
famiglia e istituzioni, e dall'altro creando dei centri di riferimento
per il recupero di questi ragazzi. Il bullo che non viene fermato e
seguito spesso entra nei circuiti della criminalita' o pratica mobbing
sul posto di lavoro, mentre le vittime diventano adulti con disturbi
del comportamento e dell'alimentazione, fino ad arrivare a tentare il
suicidio''(da http://www.ansa.it/)
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