Imparare a conoscere
internet, e anche a difendersi dai trucchi di chi t'imbroglia in rete,
dovrebbe diventare a scuola una materia d'insegnamento a pari dignità
con la matematica. La richiesta sale crescente a Berlino da gruppi di
esperti, pedagoghi, studenti e genitori. Chiedono che i bambini
apprendano al più presto a nuotare in rete e a usare la rete in modo
sicuro. Sia per aumentare le loro possibilità di contatto, ricerca,
presenza e carriera in un mondo virtuale sempre più decisivo per la
vita reale e quindi per costruirsi un futuro migliore. Sia perché i
minorenni sono le vittime più facili per la pirateria internettiana.
Per chi ad esempio vende online come downloading gratis la possibilità
di scaricare illegalmente musica, e poi espone i giovani e le loro
famiglie a multe e pagamenti di diritti per centinaia di migliaia di
euro. Berlino, città-Stato oltre che capitale, è più avanti della media
della Germania quanto a diffusione dell'uso del web tra i giovani.
Nelle scuole, nonostante la città lamenti drammatici conti in rosso,
c'è un computer per ogni 6,3 studenti. E'stato fatto già molto ma non
basta, dice Alexander Dix, responsabile della difesa della privacy per
Berlino. "La capacità di usare internet, per progredire e per
difendersi da truffe online, dovrebbe diventare una materia
d'insegnamento scolastico a pari dignità con la matematica", ha detto
in un colloquio col Tagesspiegel, l'influente quotidiano liberal della
capitale.
"Ma già dal 2005", afferma Nikolai Neufert, alto dirigente della
pubblica istruzione nella città, "Berlino lavora per sviluppare un
concetto chiaro, preciso per trasformare l'uso dei media digitali in
materia-disciplina d'insegnamento scolastico": Da novembre partirà una
nuova campagna pro-internet nelle scuole della capitale: gli studenti
saranno incoraggiati a gareggiare per conquistare ognuno il 'cavallo
marino internettiano'. Gioco di parole non casuale: il 'cavallo
marino', per la gioventù tedesca, è il nome in gergo della patentina di
nuotatore. Insomma, è sempre più urgente imparare a nuotare in rete,
non solo in acqua. "La competenza nell'uso di internet dovrebbe
diventare, nei programmi scolastici, importante quanto la matematica",
conviene Micha Schmidt, leader delle rappresentanze degli studenti
nelle istituzioni scolastiche berlinesi.
Workshop internettiani sono offerti alle scuole anche dal Museo delle
poste e delle comunicazioni, "ma purtroppo troppo poche sono scuole e
classi che chiedono di parteciparvi", sostiene Jutta Scherm,
responsabile pedagogica del museo. C'è insomma un gap che pedagoghi,
insegnanti, studenti e genitori hanno fretta di colmare, nella Berlino
dove proprio l'economia internettiana è tra i più importanti sbocchi
professionali per la numerosa popolazione giovanile. C'è fretta, anche
perché si allarga veloce nel frattempo, scrive il Tagesspiegel, l'altro
gap: quello tra giovani pronti e veloci a imparare internet e i loro
insegnanti, spesso ultracinquantenni, cresciuti nell'èra pre-digitale.
Intanto, nelle cronache quotidiane, l'insufficiente conoscenza dell'uso
della rete e dell'autodifesa dalle sue trappole costa spesso cara ai
giovani e ai loro genitori, anche qui. A Zehlendorf, prospero quartiere
borghese del sudovest, una famiglia è sul lastrico per i titoli
musicali scaricati dal figlio dodicenne da un sito che prometteva
appunto 'downloading gratis': i debiti che ora gravano sul nucleo
familiare per i soli diritti d'autore ammontano a circa 250mila euro. (Di
Andrea Tarquini da Repubblica)
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