Il ministro Gelmini
lo cita in continuazione come il fiore all’occhiello della riforma. E
in effetti il liceo musicale ha creato molta attesa anche nella nostra
provincia. A Torino - senza nessuna
certezza che potesse essere davvero avviato - 38 fiduciose famiglie lo
scorso anno lo avevano scelto come percorso di studi per i loro figli.
Ma la novità qui non s’è vista. Le sezioni dovevano essere 40 in tutta
Italia, in realtà ne sono partite 32. E Torino - che vanta una
tradizione musicale riconosciuta nel mondo - è rimasta a bocca
asciutta. In Piemonte, il liceo è
stato assegnato a Cuneo e a Novara. Ora sta per ripartire la
campagna per l’orientamento dei ragazzi che frequentano la terza media.
E si torna alla carica. «Ci stiamo preparando a chiedere nuovamente un
liceo nel territorio torinese - spiega l’assessore all’Istruzione della
Provincia Umberto D’Ottavio - e speriamo che sia la volta buona, che la
dimenticanza dello scorso anno sia stata un incidente. Non abbiamo mai
capito perché il liceo musicale sia stato dato ad altre province e non
a Torino dove, rispetto al quadro orario, le competenze c’erano. Con
una popolazione di 90 mila iscritti alle superiori è stata
un’ingiustizia, per le famiglie una grande delusione. Ora diamo per
scontato che Direzione Scolastica Regionale e Regione sostengano la
nostra istanza».
In questi giorni la Provincia sta concludendo la raccolta delle
richieste di attivazione di nuovi corsi in vista del nuovo piano
dell’offerta formativa. E, come lo scorso anno, sono numerosi gli
istituti che stanno avanzando nuove candidature, in città e fuori. «La
nostra istruttoria - dice D’Ottavio - sta procedendo. Nel 2009 avevamo
ricevuto sei richieste formali e dieci informali. Una scuola
particolarmente motivata è il liceo Berti che, come parte degli altri
istituti che si sono candidati, aveva già una sperimentazione
musicale». Nel 2009 richieste ufficiali erano arrivate dall’Europa
Unita di Chivasso, dal Porporato di Pinerolo, dal Volta, dal Regina
Margherita. Il Curie di Grugliasco aspirava al liceo coreutico, altra
novità disattesa. Dell’ultima ora, questa volta, è la richiesta del
liceo europeo Spinelli.
L’istituto sul quale lo scorso anno la Provincia aveva puntato per
l’assegnazione della sezione - e che anche quest’anno si ripropone in
pole position - è il liceo artistico Passoni di via della Rocca. È qui
che 38 ragazzi speravano di studiare ed è qui che in parte sono
rimasti, ri-orientati sul Progetto Mozart, una sezione dove sono
attivati alcuni insegnamenti musicali. «Il Passoni ha preparato una
convenzione con il Conservatorio - spiega l’assessore - che rende
l’organizzazione più facile rispetto ad altre situazioni». La preside
del Passoni, Paola Ravetti: «In prospettiva, il rapporto tra liceo
musicale e Conservatorio dovrebbe diventare come quello tra liceo
artistico ed Accademia, liceo- “alta formazione”. Il regolamento del
liceo musicale, poi, prevede in prima istanza una convenzione
obbligatoria con i conservatori. Tutto deve essere regolato con questo
atto: i reciproci rapporti, la strumentazione, i criteri di scelta dei
docenti». E anche l’inevitabile prova d’accesso. «Il musicale non potrà
mai essere - ricorda D’Ottavio - un liceo di massa».
I documenti ministeriali indicano il liceo musicale come tassello
mancante nella formazione di qualità tra scuole medie a orientamento
musicale e alta formazione dei Conservatori. «Le nostre famiglie hanno
molte aspettative nei riguardi del nuovo liceo», sottolinea Lorenza
Patriarca, dirigente dell’Istituto comprensivo Tommaseo-Calvino che
conta una delle 25 sezioni torinesi di media musicale e condivide con
il liceo Passoni il progetto «Giardino delle Arti». «Questo liceo -
prosegue - coprirebbe le necessità di molti ragazzi che finora
studiavano al Conservatorio con grandi difficoltà per conseguire il
diploma di scuola superiore».(da La Stampa.it )
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