Anche i
tribunali di Siena e di Brescia hanno messo in mora, condannandolo, il
Miur: il primo giudicando illegittimo tenere per tre anni consecutivi
un docente sempre nello stesso posto, senza trasformarlo a tempo
indeterminato, sulla base di quanto stabilisce la corte di giustizia
europea; e il secondo perché l'amministrazione non ha corrisposto gli
emolumenti al supplente su cattedra vacante dal 30 giugno al 31 agosto
e imponendo 13mila euro di risarcimento.
Una bella soddisfazione per i professori precari, che però depone male
per lo Stato che invece di garantire i diritti, fa spallucce,
costringendo a rivolgersi al giudice.
Bisognerà vedere le conseguenze perché sono migliaia i docenti in
condizioni similari, tanto che parecchi sindacati stanno mettendo a
disposizione i propri uffici legali.
Intanto, la ministra Gelmini sta pensando di pubblicare online, a
partire dall'inizio del 2011, i curriculum studiorum di tutti i docenti
per aiutare, dice, i ragazzi a scegliersi la scuola con più
accuratezza; e infatti saranno specificati titoli accademici,
pubblicazioni, corsi di aggiornamento e con "particolare riferimento
alle lingue straniere e alle competenze informatiche".
Si è subito pensato che potrebbe essere il primo passo per parlare di
merito e di premialità, benchè ancora i tempi appaiano lunghi e proprio
per mancanza di denari, visto che ai migliori insegnanti sarebbero
dovuti andare quei risparmi di spesa per ora forse usati come tampone
per gli scatti sessennali di anzianità. E come sta capitando da qualche
tempo, sembra che tutte le sperimentazioni debbano partire sempre dalla
scuola e questa del curriculum online cade a fagiolo.
Perché infatti non si fa lo stesso per i parlamentari relativamente
alla conoscenza delle lingue straniere o al casellario giudiziario
visto che fanno le leggi?
Oppure per i medici in modo da consentire all'utenza di scegliere
l'ospedale migliore?
Anche la salute è importante come l'istruzione per la quale però i
tagli superano i cuciti ed è forse questo il punto:
con ogni probabilità calcare la mano sulla scuola dà più soddisfazione
anche perché i professori non sono stati mai compatti, come dimostra la
cronaca degli scioperi di questi giorni.
Se poi Gelmini dice che gli scioperanti non vogliono i cambiamenti,
faccia sapere lei almeno per cambiamenti che cosa intende.
Pasquale Almirante - La Sicilia del
10 ottobre 2010