Gelmini e Tremonti ci hanno lasciato le macerie della scuola pubblica italiana, tagliando tutto il possibile, considerando le nostre scuole delle aziende, le nostre vite dei capitoli di bilancio.
È per questo che l’8 ottobre scenderemo in piazza con i caschetti gialli da lavoro, per proteggerci dalle macerie, e per ricostruire una scuola che non accettiamo che venga distrutta sotto i nostri occhi.
Ci dicono che non ci sono soldi per la scuola pubblica, ma basterebbe tagliare spese inutili e dannose come quelle militari (46 miliardi), le grandi opere (4 miliardi), gli investimenti sulle scuole paritarie (120 milioni ogni anno) e reinvestirli sulle nostre scuole e sul nostro futuro.
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Chiediamo:+ DIRITTO ALLO STUDIO: con la “finta” riforma aumentano i costi a carico degli studenti e l’abbandono scolastico sale alle stelle. Chiediamo libero accesso al sapere per tutti/e: 150 milioni per corsi di recupero e borse di studio.
+ EDILIZIA SCOLASTICA: le nostre scuole sono edifici fatiscenti senza palestre, laboratori e rispetto delle norme di sicurezza. Nessuno può più morire sotto le macerie di una scuola: 13 miliardi in 3 anni.
+ DIDATTICA INNOVATIVA: il riordino ha cambiato tutto per non cambiare niente. Chiediamo l’introduzione del biennio unitario, l’aumento dell’obbligo scolastico a 18 anni, la valorizzazione dei tecnici e professionali. Una didattica nuova senza lezioni frontali, fatta di nuove tecnologie e non di apprendistato.
+ DEMOCRAZIA, CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE: viene smantellata la rappresentanza studentesca, intanto però con il comitato scientifico gli imprenditori entreranno nelle scuole: 10 milioni di euro per finanziare i progetti degli studenti, delle loro associazioni e degli organismi di rappresentanza studentesca,
+ DOCENTI PREPARATI, NO LICENZIATI: vogliamo insegnanti preparati non precari e licenziati: riassorbimento dei licenziamenti e dei precari, 10 milioni per la formazione degli insegnanti.
+ DIVERSITA’, CONTRO LE DISCRIMINAZIONI: è stato eliminato il sostegno per gli studenti disabili, è stato introdotto il tetto del 30% per gli studenti immigrati, vogliono delle scuole razziste e non inclusive: 100 milioni per il sostegno e per i progetti di integrazione.
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