Dopo il
rapporto Ocse dei giorni scorsi, che raccomandava ai governi dei paesi
industrializzati di investire di più nell’educazione per superare prima
e meglio la crisi economica, e che ha messo a nudo i tanti problemi
della scuola italiana, l’Eurostat ha
reso noti oggi i dati della spesa pubblica per l’istruzione primaria,
secondaria e universitaria nei paesi Ue. Si tratta dei dati comparabili
più recenti basati sugli indicatori messi a punto per il 2007, con una
metodologia comune, da Eurostat, Unesco e Ocse.
L’indicatore globale che permette di raffrontare gli investimenti,
tenendo conto delle diverse ricchezze nazionali di ogni paese, è la
spesa totale per l’istruzione espressa in percentuale rispetto al Pil.
In media, i 27 paesi dell’Ue dedicano a questa importante voce di spesa
il 5,2% del loro Pil. La spesa più alta è in Danimarca (7,1%), Svezia
(6,2%) e Belgio (6,1%). L’Italia
(4,4%) è al 21° posto, era al 18° un anno fa.
Scarsi anche i fondi privati a disposizione della scuola italiana.
Nella media dei 27 paesi Ue i finanziamenti privati agli istituti di
istruzione rappresentano il 13,5% della spesa totale, ossia 0,7% del
Pil. In Italia i privati concorrono
soltanto per il 9% della spesa totale (0,4% del Pil). Per quanto
riguarda l'istruzione post-secondaria (università e studi equivalenti)
meno dell'Italia spende soltanto la Slovacchia. I 27 paesi Ue, nel loro
insieme, spendono infatti per le università l’1,2%% del PIL, l’Italia
lo 0,9%. La Danimarca spende per le università 1,7% del Pil, Finlandia
1,6% e Svezia l’1,5%. Tradotto in moneta corrente, a parità di potere
d’acquisto i paesi dell’Ue spendono in media per l’istruzione di uno
studente a tempo pieno 6251 euro l’anno (erano 5970 euro un anno fa: +
5%). L’Italia
spende in media 6205 euro l’anno (6984 un anno fa:-11%).
Per fare un raffronto più ampio, la spesa media per uno a tempo pieno è
di 7752 euro in Giappone e di 11785 euro negli Stati uniti (+88%
rispetto alla media Ue).
Più nel dettaglio, i paesi dell’Ue spendono in media 5171 euro per un
bambino della scuola elementare, 6298 per un allievo delle scuole
superiori e 9102 per uno studente dell’insegnamento universitario o
equivalente. La spesa più elevata è in Austria (8695 euro) e in
Danimarca (8595), la più bassa, sempre a parità di potere d’acquisto,
in Bulgaria (2290 euro). Per uno
studente universitario l’Italia spende 7211 euro, circa la metà di
quanto si spende in media in Svezia, Danimarca, Olanda, Austria, Regno
unito.
Le spese per il personale
rappresentano in tutta l’Ue il 77% del totale (Italia 78,6%). Le
spese correnti il 91% (Italia 94%), le spese in conto capitale 8,5%
(Italia 5,7%).
In media, il 6% della spesa totale finisce direttamente nelle tasche
degli studenti e delle famiglie sotto forma di aiuti (borse di studio,
buoni libro ecc.). In Danimarca gli aiuti coprono oltre il 16% della
spesa pubblica totale, in Italia il 5%. (Carlo Caldarini)(da
www.redattoresociale.it)
redazione@aetnanet.org