Splendida serata
conclusiva per un evento culturale di primo piano qual è il Premio
Brancati – Zafferana, giunto quest’anno alla sua 41° edizione.
Una manifestazione che ha registrato la presenza di nomi autorevoli
della cultura contemporanea che hanno fatto da relatori o moderatori
per le quattro serate di convegno che hanno anticipato il momento della
premiazione. “Il Risorgimento in Sicilia: cronaca, letteratura,
immagini” il tema trattato che, non a caso, ricorda un momento centrale
della storia del nostro Paese.
umeroso il pubblico, variegato e interessante il programma, unica,
decorosa cornice di una manifestazione che ha premiato, dietro
indicazione della prestigiosa giuria i seguenti scrittori (si riportano
per ciascuno di loro stralci delle motivazioni):
- per la poesia - Pier Luigi Bacchini con “Canti territoriali”
(Mondadori): “Con Pier Luigi Bacchini, l’Albo d’Oro del Premio
Letterario Brancati – Zafferana si arricchisce di un poeta tra i
maggiori dell’attuale panorama letterario italiano. Ne dà inconfutabile
conferma questo suo nuovo libro di versi che la giuria ha voluto
premiare all’unanimità (…)”;
- per la saggistica - Cesare De Michelis con “Moderno antimoderno”
(Aragno) : “E’ una critica della ragione rivoluzionaria condotta con il
furore, la passione, l’immensa delicatezza di chi vede nella
letteratura la sola l’ultima rivoluzione possibile (…)”
- per la narrativa – Rosa Matteucci con “Tutta mio padre” (Bompiani):
“Con questo romanzo Rosa Matteucci continua la scalata del suo cuore,
dei suoi affetti. Lo fa con collaudata sapienza letteraria, lo fa con
distacco, leggerezza, ironia che sono il suo canone specifico (….)Con
questo romanzo si colloca ai vertici della narrativa italiana del
nostro tempo, nulla temendo, anzi, il confronto con altri scrittori e
scrittrici magari maggiormente, ma non tecnicamente blasonati.”
premio speciale – per il romanzo postumo “Io, Jean Gabin” di Goliarda
Sapienza (Einaudi) : “Con questo romanzo Goliarda Sapienza ha innalzato
un piccolo e prezioso monumento al mito di Catania città letteraria. Il
romanzo autobiografico ci restituisce una città magica, popolare,
legata ai miti sottorrenei dell’Etna, vista attraverso gli occhi
sognanti di una bambina che negli anni del fascismo si aggira tra le
vie della Civita come se fosse la casbah e lei stessa Pepè le Mokò. (…)
Lo sguardo incantato della bambina rende tutto innocente. Questo
sguardo, Goliarda Sapienza ha saputo tradurre a distanza di tanti anni
nella magia della scrittura con un unico imperativo: non svenderla al
mercato. Motivo per cui si è condannata a un successo postumo (…)”.
Numerose le autorità presenti, fra cui il sindaco di Zafferana, Alfio
Vincenzo Russo e il vice presidente della Provincia, Nello Catalano.
Ha presentato la serata Arnaldo Colasanti collaborato da Anna Pavone,
con interventi musicali del pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara.
Il Premio è stato patrocinato dalla Regione Siciliana, dalla Provincia
Regionale di Catania, dal Comune di Zafferana Etnea e dall’Università
degli Studi di Catania.
Rita Caramma
ritacaramma@interfree.it