E’ stato
celebrato a Giardini
Naxos un convegno regionale sul tema: Quattro passi per
riflettere su una scelta consapevole per la prosecuzione degli studi”
L’occasione ha consentito ai numerosi dirigenti e docenti referenti per
l’orientamento di prendere sempre meglio coscienza della dimensione
orientativa che connota la funzione educativa e formativa della
scuola e si manifesta anche nell’accompagnamento e guida verso la
scelta della scuola secondaria di secondo grado e poi ancora della
facoltà universitaria in vista di un proficuo inserimento nel mondo del
lavoro.
La sfida della scuola nel secondo
decennio dell’anno duemila è indirizzata proprio verso il
progetto “Italia 2020” che coinvolge il ministero del lavoro e dovrebbe
rispondere alla piaga della disoccupazione e sottoccupazione.
Il compito della scuola è quello di indirizzare gli studenti verso lo
sviluppo, attraverso l’esercizio delle abilità, di cui ciascuno è
portatore, di specifiche competenze che vanno ben oltre le
semplici nozioni e conoscenze scolastiche.
La costruzione del curricolo, l’esercizio guidato verso le competenze
che vanno certificate e documentate, costituiscono le “azioni” che la
scuola svolge nel quotidiano e le ore di insegnamento che diminuiscono
, se indirizzate nell’ottica dell’apprendimento, sollecitano in maniera
decisiva una radicale innovazione metodologica.
La personalizzazione dell’apprendimento, la valutazione e la
certificazione delle competenze, costituiscono il “cammino
verso” della scuola italiana e siciliana.
Passare dalla centralità dei contenuti alla centralità della
metodologia didattica costituisce la nuova sfida che impegna , da
protagonisti, tutti gli operatori scolastici.
I modelli organizzativi adottati anche in altre regioni autonome, con
il Trentino, la sollecitazione ed il coinvolgimento delle forze
sociali, e del mondo industriale e produttivo, l’apertura alla
cooperazione ed interazione con altre agenzie formative , costituiscono
i segni innovativi della scuola che cambia, in risposta alle mutate
condizioni sociali, culturali ed economiche.
Cercare forme di autofinanziamento e procurare risorse economiche per
la scuola, è il nuovo imperativo che meglio risponde alle esigenze di
mercato e caratterizza la migliore qualità delle prestazioni e dei
servizi.
Occorre inoltre mettere da parte tutto ciò che è risultato “inerte ed
improduttivo”, modificare la dimensione di apertura e di cooperazione e
proiettare il servizio scolastico verso una reale spendibilità e
funzionalità degli apprendimenti.
Le innumerevoli iniziative che prendono il nome di “orientamento”,
mentre, invece, si limitano a semplici interventi di informazione, sono
da unificare ed indirizzare nell’ottica della qualità.
Troppi soldi vengono spesi da diverse agenzie interne ed esterne alla
scuola, amministrazione provinciale, enti comunali, agenzie
editoriali e associazioni di scuole paritarie. I suddetti interventi ,
se privi di coordinamento, risultano inefficaci ed improduttivi.
Occorre operare in sinergia, ma senza sprecare risorse “in mille
rivoli”.
Tutto ciò non è facile, ma è importante che i dirigenti entrino in
questa visione di prospettive e di futuro.
Giuseppe Adernò
redazione@aetnanet.org