La Nazione- Pistoia: Prof e precari, mille in piazza;
UN MIGLIAIO di persone, riunite nei giardini pubblici, piazza San
Francesco a Pistoia non le aveva forse mai ospitate, mai di giorno,
cioè. Ma stavolta l'occasione era seria, serissima: in ballo il futuro
della scuola e il presente lavorativo di migliaia di persone,
insegnanti, collaboratori e amministrativi, che si sono riuniti
nell'assemblea pubblica provinciale organizzata da Flc Cgil. I primi ad
arrivare, alle 7 del mattino, sono stati gli organizzatori e i
coordinatori che, vista la pioggia incessante, hanno deciso di
trasferire tutti nella sede del Dopolavoro Ferroviario, davanti alla
stazione. Alle 10 però, quando l'assessore provinciale all'Istruzione,
Paolo Magnanensi, aveva appena iniziato il suo intervento, le persone
erano già più di 700 e per motivi di sicurezza, ombrelli alla mano, è
stato deciso di tornare tutti in piazza San Francesco, dove alla fine
si è svolta l'assemblea, sotto la pioggia, che è caduta quasi fino
all'ultimo. Il corteo (che non era di protesta) ha attraversato via
Curtatone e Montanara per arrivare in piazza San Francesco, dove oltre
ai rappresentanti della Cgil, il segretario Regionale Flc Cgil,
Raffaele Biancalani, il collega della provincia di Pistoia, Franco
Buralli e Fabio Capponi, Segreteria Confederale Scuola della Cgil,
c'erano anche l'assessore comunale all'Istruzione Mario Tuci e gli
assessori provinciali Paolo Magnanensi e Mauro Mari. Maestre,
professori delle medie e delle superiori, bidelli e impiegati di
segreteria: tra i gruppi non c'erano solo precari, anzi. C'erano
soprattutto i veterani delle scuole pistoiesi, insegnanti di ruolo e
collaboratori che ci lavorano da una vita, tutti spinti da una
motivazione: capire che cosa sta succedendo negli istituti, e
soprattutto come sia stato possibile arrivare a questo punto. I DISAGI
«Non abbiamo più nemmeno i soldi per pagare la carte igienica nei
bagni», spiegano alcuni collaboratori. «Io faccio la bidella racconta
Tamara Bruni e sono precaria da 16 anni. Fino all'anno scorso mi hanno
chiamato con contratti anche di una sola settimana, al Pacini, al
Pacinotti, a Quarrata. Per spostarmi ho dovuto comprare un'auto, ma
quest'anno so già che non lavorerò». In alcune scuole ci sono precari
che vengono dal Sud e che quest'anno si sono ritrovati sulla strada:
c'è chi racconta di un collega che è andato a vivere in un camper, in
attesa che arrivi uno stipendio di cui non ha certezza. DIDATTICA Ma le
difficoltà non sono solo dei lavoratori. C'è soprattutto un problema di
sicurezza per i ragazzi e l'impossibilità di garantire la didattica per
tutti. «Ormai noi insegnanti svolgiamo solo un ruolo di sorveglianza
spiega D. P., delle elementari «Rodari» di Agliana Con classi di 28
bambini è impossibile insegnare. E i genitori non si rendono conto di
cosa accade, per molti basta che i bambini siano guardati nelle ore in
cui sono lasciati a scuola». SOSTEGNO Loretta Gonfiantini insegna
italiano alle elementari: «Parlo da mamma e maestra. Ho un figlio
diversamente abile e so che la situazione del sostegno agli alunni come
lui è ormai al collasso: le cattedre sono state dimezzate su un totale
di 34 ore, si è passati da 12 a 9 ore di sostegno. Molte di queste,
prima svolte dalle insegnanti che seguono lo studente nel ritardo di
cui è affetto, sono state sostituite ora da un'assistenza generica
assicurata da personale di cooperativa nominato e pagato dal Comune. Ma
io voglio che la scuola istruisca mio figlio, non che lo tenga nelle
ore in cui io lavoro».
La Nazione. Massa: «Assemblea, proteste e iniziative Così i docenti
difendono la scuola»
MASSA DOPO il successo della maxi-assemblea provinciale di Massa che ha
fatto suonare nella scuola la "prima campanella della protesta",
Fabrizio Rocca, segretario di Flc Cgil, ringrazia tutto il personale
della scuola che ha aderito alla manifestazione, svoltasi presso
l'istituto d'istruzione superiore Barsanti. «La grande partecipazione
all'assemblea commenta il sindacalista testimonia che l'anestesia delle
coscienze, iniettata dalla propaganda mediatica, sta per terminare.
Dobbiamo non perdere questa occasione per portare avanti iniziative di
protesta e iniziative propositive per una nuova e migliore scuola.
Vogliamo conservare i diritti dei lavoratori, degli studenti, dei
genitori ma cambiare la scuola in meglio, con l'aiuto di tutti». IL
FATTO che oltre cinquecento persone abbiano affollato l'aula magna del
Barsanti «conferma il momento drammatico che la scuola pubblica sta
attraversando prosegue Fabrizio Rocca , nonostante le continue
rassicurazioni del Ministro Gelmini. Il nuovo anno scolastico parte con
classi più affollate e quindi 28-30-33 alunni per classe, parte con
tantissime cattedre ancora vuote, parte nella nostra provincia con 186
lavoratori in meno, parte senza fondi per il normale funzionamento
delle attività didattiche». Per avere ulteriori informazioni, è
possibile anche inviare una e-mail all'indirizzo
massacarrara@flcgil.it.